La Nuova Sardegna

il caso

Funtanazza, è polemica per una sbarra

CAGLIARI. Una sbarra impedisce l’accesso all’ex colonia di Funtanazza. Solo un disguido temporaneo probabilmente all’origine della chiusura dell’unica strada per la spiaggia, ma questo non basta a...

03 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI.

Una sbarra impedisce l’accesso all’ex colonia di Funtanazza. Solo un disguido temporaneo probabilmente all’origine della chiusura dell’unica strada per la spiaggia, ma questo non basta a impedire la polemica politica. Anche perché titolare della prestigiosa area nella marina di Arbus è la società Riva di Scivu, che fa capo a Renato Soru, e che ha acquistato la struttura oltre 10 anni fa per riqualificarla a fini turistici.

«L'impegno della società con il Comune – attacca Gianni Lampis, consigliere regionale di Fdi-An – era quello di consentire il libero accesso al mare a tutti. La strada che arriva fino alla proprietà della Riva di Scivu è del Comune. Verificheremo la correttezza e il rispetto degli accordi al tavolo tecnico tra comune e Regione».

A gettare acqua sul fuoco è l'amministratore della società, Emanuele Soru, fratello dell'eurodeputato e segretario regionale del Pd. «A noi la sbarra risulta aperta. Potrebbe essersi trattato solo di un disguido temporaneo. La spiaggia è fruibile a tutti. Con l'ordinanza 50 del 21 agosto dell'anno scorso, è stato proprio il Comune, a firma dell'allora sindaco Francesco Atzori, a chiederci il ripristino delle recinzioni nel rispetto della legislazione edilizia per delimitare le aree perimetrali e custodire al meglio la proprietà». Quanto al Comune, «nel corso dell'estate – sostiene il sindaco di Arbus Antonello Ecca – l'accesso era consentito dalla mattina alla sera. Verificheremo il rispetto degli accordi e le altre prescrizioni che il comune ha chiesto alla società Riva di Scivu».

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative