La Nuova Sardegna

L’ex rapito Luca Locci sul set nel ruolo di un sequestrato

di Tore Cossu
L’ex rapito Luca Locci sul set nel ruolo di un sequestrato

Nel film “Bandidos e balentes” di Fabio Manuel Mulas

30 ottobre 2015
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MACOMER. L’ex sequestrato nei panni del sequestrato. Sarà Luca Locci ad indossare i panni del rapito nel film “Bandidos e balentes. Il codice non scritto”, le cui riprese inizieranno ai primi del prossimo anno. Il film del regista Fabio Manuel Mulas verrà ambientato nel periodo degli anni caldi sul fronte dei sequestri di persona in Sardegna, quando imperversava la banda dell anonima capeggiata da Luciano Gregoriani. Il progetto è già definito nei suoi tratti essenziali a fra poco si passerà alla fase di attuazione.

Anni bui per l’isola, quelli in cui Locci fu sequestrato, anche perché al fenomeno dei sequestri erano strettamente legati gli omicidi e le faide che per anni hanno insanguinato il centro Sardegna. Fenomeni collegati ad una particolare contingenza storica, segnata dal passaggio della Sardegna dalla tradizione agropastorale, con i suoi codici e i suoi valori, alla modernità.

Luca Locci, che venne rapito in pieno centro a Macomer nel 1978, ha accettato la proposta della produzione del film di indossare i panni del sequestrato. Per lui, che all’epoca del sequestro aveva appena 7 anni, sarà un po’ come rivivere quella terribile esperienza che lo ha segnato per tutta la vita. I banditi lo liberarono dopo 93 giorni di prigionia, il padre, titolare di una concessionaria d’auto, pagò 300 milioni di lire di riscatto. Allora, nelle mani dell’ Anonima c’era un altro bambino, Mauro Carassale, un «piccolo eroe», come lo definì papa Paolo VI. Mauro, 9 anni, si era infatti consegnato ai banditi che volevano portar via il fratellino ammalato.

«Il film è in dirittura di arrivo – dice il regista Fabio Manuel Mulas – È tutto pronto. Mancano solo le comparse che verranno selezionate domenica 8 novembre nell’ex convento dei frati francescani a Bonorva». Al casting saranno presenti anche gli ideatori del film: Gianluca Pirastu e Tonino Pischedda, che con Fabio Mulas hanno collaborato anche per la realizzazione di un altro lungo metraggio Donoria. La responsabilità del casting è stata affidata alla scrittrice di Mamoiada Katia Corda, naufraga della Costa Concordia, autrice del romanzo «Chi se lo (S)corda». «Bandidos e balentes» è vietato ai minori di 14 anni per via di alcune scene tragiche e molto crude – aggiunge Fabio Mulas – e rievoca fatti legati all’intricato mondo agropastorale, spaziando dal fenomeno dei sequestri di persona alle barbare “esecuzioni” dai muretti a secco di tante piccole e grandi faide. Uno spaccato del mondo criminale sardo, in generale e del centro Sardegna in modo particolare».

Per il giovane regista una nuova scommessa nel mondo del cinema, dove si è affacciato alcuni anni fa impersonando diversi ruoli come attore. Ha recitato in “Busacca, cantaci Giuliano”, film girato in Sicilia, un progetto nato per ricordare Ciccio Busacca, grande cantastorie che consolidò la sua fama narrando le gesta di Turi Giuliano. In quel film Mulas era affiancato da Francesca Rettondini. E ha lavorato anche in " “Passioni senza fine”, la prima soap-opera italiana per il web. Sempre con professionalità. La stessa che Mulas sta ora mettendo in campo nelle vesti di regista.

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