La Nuova Sardegna

il paradiso violato

Il piano Harte su Budelli: pontili, edifici e campi boe

di Serena Lullia
Una delle strutture che Harte vorrebbe realizzare sull'isola di Budelli
Una delle strutture che Harte vorrebbe realizzare sull'isola di Budelli

Marcia indietro del ministero: solo un’idea del proprietario, e non decidiamo noi. Il progetto riguarda anche altre perle dell’arcipelago, Razzoli e Santa Maria

29 ottobre 2015
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LA MADDALENA. Il piano verde per Budelli del filantropo Harte fa arrossire la politica. Dopo il faccia a faccia con il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, una prima parte del progetto del banchiere neozelandese diventa di dominio pubblico. E l’osservatorio sulla biodiversità annunciato dal ministero come cuore del piano di valorizzazione sparisce di fronte alle immagini dei rendering. Ruderi trasformati con maxi cupole di vetro, super pontili che si allungano sulle spiagge, boe circolari riservate agli yacht, una vasta area di mare tra Budelli, Santa Maria e Razzoli, completamente vietata alla navigazione. Nuovi moli all’interno della zona interdetta.

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Imbarazzo romano. Anche il ministero ingrana la marcia indietro e con una nota ufficiale derubrica il progetto di Harte a “presentazione di massima di una idea progettuale”. La conferma degli aumenti di volumetrie emerge dalle simulazioni, allegato A del piano del milionario che arriva dalla Nuova Zelanda. Dopo aver strappato le chiavi del paradiso al Parco grazie a una sentenza del tribunale di Tempio, il dirigente della Barkley bank, lavora fianco a fianco con il ministero per cucire una nuova veste al suo eden privato.

Non solo Budelli. Un progetto ambizioso che non riguarda solo Budelli, comprata per 3 milioni di euro. Il saldo è ancora da completare. Ci sono altri due allegati al progetto. Riguardano le altre perle dell’arcipelago, Razzoli e Santa Maria, che sono di altri privati. Anche lì ci sono ruderi e fari che si prestano alla trasformazione pensata da Harte.

Il ministero prova a ridimensionare l’entusiasmo della prima nota ufficiale. «Non abbiamo dettato alcuna linea di indirizzo – spiega il ministero –. Le strutture tecniche del dicastero hanno ribadito che su ogni attività che si svolgerà nell’isola il Parco dovrà esprimersi con parere nel Piano di tutela. Il ministero, in questa come in altre occasioni, ha operato e continuerà a farlo per la salvaguardia delle rilevanti dinamiche territoriali che devono vedere il Parco protagonista». Poi la marcia indietro. «Nell’incontro è stata presentata dai tecnici di Harte una presentazione di massima dell’idea progettuale – aggiunge il comunicato –, non un documento tecnico sottoposto a un parere».

Tutela ridotta. Il ministero delega al Parco il compito di valutare l’idea del nuovo signore di Budelli. Ma l’ente verde non ha una posizione unitaria. Proprio qualche giorno prima della sentenza che ha assegnato l’isola ad Harte, il Consiglio direttivo ha votato un abbassamento dei livelli di tutela di Budelli. Cancellata la riserva integrale a eccezione della Spiaggia Rosa. Via libera alla ristrutturazione degli immobili esistenti. Il provvedimento, passato con il voto contrario del presidente del Parco, Giuseppe Bonanno e dell’associazione ambientalista Italia Nostra, è stato inserito nel Piano del parco, strumento che dovrà essere approvato dalla Regione.

Riserva integrale. Il presidente Bonanno è granitico nella sua posizione. «Non mi interessa di chi sia la proprietà, ma quello che si vuole fare sulle aree – spiega –. Nel marzo 2014 abbiamo lavorato per mettere in salvo l’isola di Budelli. In particolare le sue caratteristiche ambientali. Se un privato ha la volontà di investire ben venga. Ma nel rispetto delle regole. Sono convinto che si debba ritornare all’ipotesi originaria di Budelli come riserva integrale, con la possibilità di ingresso solo per la visione di questioni ambientali».

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