La Nuova Sardegna

Annalisa Balloi, la biologa di Sarule che salva le api, va in tv da Maurizio Costanzo

Annalisa Balloi
Annalisa Balloi

A “Bella Storia” su Rai Storia il progetto ecologico della scienziata barbaricina con la start up Micro4you

28 ottobre 2015
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Ogni settimana una storia di successo: un imprenditore affermato o una giovane promessa capace di realizzare un’idea e di trasformare un sogno in una realtà produttiva vincente. È una “Bella Storia” quella che Maurizio Costanzo racconta oggi, mercoledì 28, alle 23 su Rai Storia.

Otto faccia a faccia tra Costanzo e altrettanti ospiti per capire come sia stato possibile incarnare un esempio peculiare dell’eccellenza italiana. Si tratta di imprenditori affermati, ma anche di giovani che sono riusciti a realizzare un progetto in un momento non facile per l’economia.

Stasera ci sarà anche la storia di Annalisa Balloi, nata 36 anni fa a Sarule, una microbiologa che ha brevettato un prodotto per il sistema immunitario delle api, la cui salute è fondamentale per l’ecosistema dell'intero pianeta. Annalisa ha studiato biologia a Cagliari e dopo il master e il dottorato a Milano in chimica, biochimica ed ecologia degli antiparassitari, con altri colleghi ha messo su Micro4you, ideando un prodotto che utilizza i microrganismi “buoni” per diversi interventi ambientali.

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Nel marzo dell’anno scorso aveva già spiegato – ospite di “Che Tempo Che Fa” da Fabio Fazio – la soluzione per fermare lo stermino delle api che svolgono un ruolo fondamentale nell’agricoltura. La scoperta è un batterio che ha la capacità di aumentare le difese immunitarie delle api e di contrastare direttamente il bacillo della peste americana. Questa sostanza viene vaporizzata all'interno dell'alveare e porta benefici sia sulla sopravvivenza dei componenti della colonia che sulle loro capacità di impollinazione.

Gli stessi batteri sono in prima fila in un’altra battaglia: la difesa delle opere d’arte. La start up Micro4you ideata da Annalisa Balloi ha messo a punto, infatti, anche una soluzione ecocompatibile e biologica per la pulizia dei monumenti in pietra utilizzando i microrganismi.

Una storia di coraggio e di innovazione quella della microbiologa barbaricina, che ha avuto la capacità di guardare oltre gli stretti confini accademici delle università e di affrontare il mondo con uno sguardo imprenditoriale oltre che scientifico.

Da Cagliari ai laboratori della facoltà di Agraria dell’università di Allmart, in Svezia, e poi il Cnr di Pisa, Annalisa con una caparbietà da donna sarda si è spostata seguendo il suo sogno fino al dottorato di ricerca alla facoltà di Agraria della Statale Milano e al premio Marzotto di 250 mila euro nel 2012 per la sua idea, primo passo per concretizzare il suo progetto.

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