La Nuova Sardegna

New York, poliziotti contro Tarantino

Il regista aveva partecipato ad una marcia contro le violenze degli agenti

27 ottobre 2015
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NEW YORK. La polizia di New York contro Quentin Tarantino, autore di film definiti «depravati». Il regista di «Pulp fiction» aveva partecipato sabato scorso a una marcia che chiedeva giustizia per i troppi casi di sospetti morti mentre erano detenuti o fermati. «Non sorprende che chi nella vita glorifica crimine e violenza sia poi uno che odia i poliziotti», ha detto Patrick Lynch, presidente della Patrolmen’s Benevolent Association, il più grande sindacato degli agenti. «È venuto il momento – ha continuato Lynch, tradendo un disgusto profondo e forse alimentato da tempo – di boicottare i film di Tarantino, in questi giorni impegnato nella messa a punto del lancio di «The Hateful Eight», il suo ultimo lavoro, che andrà sugli schermi americani nei giorni di Natale.

Il regista 52 enne aveva preso posizione al termine di un anno segnato da abusi della polizia su giovani afro e ispanoamericani e lo aveva fatto pubblicamente, scendendo in strada insieme a centinaia di manifestanti. «È una cosa sulla quale non si può mediare», aveva spiegato ai giornalisti, «e se proprio si deve farlo, allora questi poliziotti assassini dovrebbero finire in carcere o almeno essere incriminati».

«Gli agenti che Tarantino definisce “assassini” – protesta Lynch – non vivono in una delle sue depravazioni su grande schermo, ma rischiano e talvolta sacrificano la loro vita per proteggere la comunità dal crimine, quello vero».

Nel corso di quest’anno – secondo una stima fatta dal Guardian – oltre 930 persone sono state uccise dalla polizia negli Stati Uniti: 436 bianchi, 226 neri, 143 ispanoamericani. Nel campo delle forze dell’ordine, riferisce il Fondo per i poliziotti, un agente resta ucciso nell’adempimento del dovere ogni 60 ore.

Tarantino aveva partecipato al sit-in di protesta contro le violenze della polizia insieme con scrittori, intellettuali e attori che hanno letto i nomi di 250 uomini, donne e bambini morti per mano di agenti della polizia. Quaranta familiari delle vittime erano arrivati a New York da altri Stati americani per prendere parte a «Rise UpOctober», una tre giorni di eventi per chiedere al presidente Barack Obama una riforma del sistema della giustizia penale e delle forze dell’ordine. Tra i nomi delle vittime letti da Tarantino e dagli altri partecipanti al sit-in quello di Michael Brown, il 18enne morto a Ferguson, in Missouri, nell’agosto del 2014, la cui uccisione innescò una serie di proteste in tutti gli States.

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