I senatori sardi saranno tra gli osservatori
CAGLIARI. Forse si cerca di placare la rivolta contro le operazioni militari che come primo effetto sono riuscite a creare un fronte unico. L’operazione Trident Juncture 2015 sono inziate da qualche...
CAGLIARI. Forse si cerca di placare la rivolta contro le operazioni militari che come primo effetto sono riuscite a creare un fronte unico. L’operazione Trident Juncture 2015 sono inziate da qualche giorno nell’isola tra le proteste dei pacifisti e di una parte dei consiglieri regionali. Nei giorni scorsi una pattuglia composta da Sel, Centro democratico e alcuni consiglieri regionali del Pd hanno presentato una mozione in cui chiedono a Pigliaru più fermezza nel dire no alle esercitazioni e alle servitù. Due giorni fa il governatore ha incontrato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi.
Ieri un ulteriore passo avanti. I senatori sardi Luciano Uras (Sel), Emilio Floris (Fi) e Silvio Lai (Pd), potranno vedere con i propri occhi le attività previste dall'esercitazione Trident Juncture 2015 in svolgimento nell'isola e al centro di proteste di movimenti antimilitaristi.
Il capo della delegazione dei parlamentari Nato, Andrea Manciulli, ha aggiunto i loro nomi alla lista dei parlamentari che martedì e mercoledì prossimi, 27 e 28 ottobre, saranno a Cagliari per seguire da vicino l'esercitazione.
È quanto emerso dall'incontro di a Roma con Manciulli, sollecitato dagli stessi senatori sardi. I parlamentari hanno ribadito la loro richiesta di rendere più consapevole la popolazione ai giochi di guerra e hanno ricordato che è ancora aperto il confronto sulla dismissione di alcune servitù militari e di altri beni presenti in Sardegna e non più utilizzati dallo Stato.
Perché la partita tra Regione e governo non si gioca solo su queste esercitazioni, ma su una vicenda molto più ampia legata alle servitù militari. Pigliaru ha chiesto al governo la riduzione delle servitù, con lui i parlamentari sardi. Ma il governo fino a oggi non ha restituito un metro quadro di territorio alla Sardegna. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha ribadito come l’isola sia centrale nello scacchiere internazionale e la scelta della Sardegna come una delle sedi per l’operazione internazionale Trident conferma la posizione del governo di scarsa apertura al dialogo.