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Nasce la carta deontologica per raccontare i disastri

OLBIA. Effetti delle alluvioni e disastri ambientali si possono combattere ogni giorno anche su giornali, radio e tv. A patto che la scrittura sia «responsabile»: lontana dall'individualismo. E...

19 ottobre 2015
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OLBIA. Effetti delle alluvioni e disastri ambientali si possono combattere ogni giorno anche su giornali, radio e tv. A patto che la scrittura sia «responsabile»: lontana dall'individualismo. E invece vicina a competenze maturate con un approccio interdisciplinare. Con un ascolto attento a chi analizza fenomeni complessi e fornisce interpretazioni e previsioni. È uno dei punti chiave della «dichiarazione di Olbia», una sorta di carta deontologica elaborata dai giornalisti dell'Unione cattolica stampa italiana riuniti per tre giorni nel capoluogo gallurese colpito nel 2013 dal ciclone Cleopatra e più di recente dal ciclone Mediterraneo. «La professione giornalistica - si legge nel documento conclusivo - potrà avere un futuro solo attraverso la riscoperta della sua utilità sociale. I giornalisti devono maturare questa consapevolezza, impegnarsi a fondo reinventando il proprio ruolo al servizio delle comunità e imparare a far buon uso di tutti gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a loro disposizione».

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