La Nuova Sardegna

Protesta contro la fabbrica delle bombe

Domusnovas, manifestazione davanti alla Rwm. L’accusa: da qui partono MK82 e MK84 per lo Yemen

11 ottobre 2015
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CAGLIARI. Mentre prende quota la polemica su esercitazioni e servitù, la Sardegna più antimilitarista si mobilita contro la guerra e le bombe costruite sull’isola. Sono una cinquantina i manifestanti che ieri si sono dati appuntamento a Domusnovas per dissipare la nebbia che - a loro avviso - avvolge lo stabilimento Rwm Italia munitions srl.

«Prima di tutto chiediamo trasparenza per avere sicurezza», ha spiegato Marco Mameli, uno dei portavoce dalla Tavola sarda della pace che ha organizzato la protesta. «Queste bombe viaggiano sulle strade della Sardegna su camion per poi essere caricate sulle navi: chiediamo che la popolazione venga avvisata di questi trasporti. E poi ci chiediamo chi ha deciso cosa. Con l’autorizzazione di chi questi ordigni vengono esportati. Per questo vogliamo che il Parlamento si occupi di questa fabbrica e che il Governo prenda posizione», ha sottolineato Marco Mameli nel suo intervento.

La fabbrica di Domusnovas è finita al centro di un’interrogazione presentata, lo scorso 8 settembre, al ministro degli Esteri dal senatore Roberto Cotti (M5S). Nel documento del parlamentare si legge che proprio nel piccolo centro del Sud Sardegna verrebbero prodotti i principali componenti delle bombe MK82 e MK84 acquistate da Arabia Saudita e Emirati arabi uniti e utilizzate in maniera massiccia per colpire lo Yemen. Un peso morale giudicato da molti inaccettabile. «Lo stabilimento dovrebbe essere riconvertito, c’è questa possibilità» ha concluso Mameli.

Il sit-in di ieri mattina - animato da dibattiti e numerosi interventi - è andato avanti sino a mezzogiorno. Sono già in cantiere nuove iniiziative di protesta.

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