La Nuova Sardegna

Eurallumina, nuovo sit-in gli operai sfidano il meteo

Eurallumina, nuovo sit-in gli operai sfidano il meteo

Il Servizio per le valutazioni d’impatto ambientale chiede integrazioni al piano I delegati Rsu: «Ci pare assurdo che vengano richiesti ulteriori documenti»

02 ottobre 2015
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CAGLIARI. Il Savi, il Servizio per le valutazioni d’impatto ambientale della Regione Sardegna, ha chiesto integrazioni al progetto presentato il 18 settembre dall’Eurallumina per la ripresa produttiva dell’impianto di allumina di Portovesme (Sulcis). Il primo esame della documentazione, come assicurato dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, si è svolto entro i 10 giorni previsti, ma il Savi, che dovrà pronunciarsi sulle autorizzazioni, ha sollecitato altre relazioni tecniche, che l’azienda ha già affidato all’università di Cagliari e a studi professionali specializzati, impegnati a produrle a breve. Ìeri una delegazione della Rsu Eurallumina e di lavoratori ha sfidato il maltempo e si è ripresentata a Cagliari per il sesto sit-in (e non sarà l’ultimo), dalla fine di luglio. Nonostante l'incessante pioggia e l'allerta meteo di criticità elevata il gruppo di lavoratori dell'Eurallumina di Portovesme hanno mantenuto presidio davanti alla sede dell'assessorato regionale dell'Ambiente. La nuova mobilitazione è stata decisa per rimarcare il monitoraggio del rispetto dei tempi nel'iter autorizzativo del progetto di riavvio dello stabilimento in capo dal servizio valutazione di impatto ambientale della Sardegna. Il nuovo sit in arriva a otto giorni dall'inizio della procedura di verifica della documentazione, avviata ufficialmente lunedì 21 settembre, a cui seguirà la pubblicazione degli atti per 60 giorni per eventuali osservazioni. Il progetto riguarda non solo la realizzazione di una centrale elettrica termica ma anche l'ampliamento del bacino dei residui delle lavorazioni, i cosiddetti «fanghi rossi

«Ai dirigenti abbiamo ribadito che, a seguito da quanto loro richiesto, anche se in regola con le norme vigenti, non può che aumentare la forte preoccupazione dei lavoratori», ha dichiarato Antonello Pirotto della Rsu Eurallumina, dopo un colloquio con il direttore generale e col capo di gabinetto dell’assessorato.

«Ci pare assurdo che dopo 20 giorni dalla riunione preliminare e dopo 6 giorni dall’avvio della verifica ufficiale, vengano richiesti ulteriori documenti. Invece di ridurre i tempi si accumulano altri ritardi – ha sottolineato il rappresentante sindacale».In questi giorni è iniziata la profilazione di 320 lavoratori dell’indotto Eurallumina e di altre aziende del Sulcis che dovrebbero essere riqualificati con corsi di formazione promossi dalla Regione.La notizia della richiesta di ulteriore documentazione è stata data dagli uffici del Savi ai lavoratori in presidio a Cagliari evidenziando che queste nuove richieste non sarebbero ostative al proseguo dell'iter della pratica.La precisazione , tuttavia, non ha per nulla rassicurato i lavoratori, anzi, tra le maestranze è cresciuta la preoccupazione.

«Si tratta di alcune relazioni tecniche, già affidate all'Università di Cagliari e a studi professionali specializzati in materia - spiegano i lavoratori -. Alla luce di questi elementi non può che aumentare la preoccupazione degli operai».

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