La Nuova Sardegna

Commissione d’inchiesta, ultimatum all’Asl di Sassari

È l’unica Azienda a non aver inviato ancora neanche un documento al Consiglio Concessa una proroga di due settimane, poi scatterà il sopralluogo degli ispettori

02 ottobre 2015
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CAGLIARI. La pagella è pressoché fatta: ci sono Aziende sanitarie buone, altre discrete e una sola pessima. È l’Asl di Sassari. A due mesi dal secondo sollecito, non ha inviato ancora neanche uno straccio di dati sugli ultimi dieci anni di contabilità, appalti e gestione del personale. Per la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulla spesa sanitaria è questo il primo e grande problema: come richiamare all’ordine chi finora si è infischiato di quello che era un ordine, «inviate i documenti», e non solo un suggerimento. Se fra quindici giorni da Sassari non arriveranno i plichi pretesi a ragione dagli ispettori, è possibile un sopralluogo della commissione negli uffici della Asl finita sotto accusa. Qualche segnale positivo pare comunque esserci, con un messaggero dell’Azienda, governata dal commissario straordinario Agostino Sussarellu, che avrebbe fatto sapere: «I documenti sono in fase di elaborazione. Abbiamo bisogno ancora di una settimana e li invieremo a Cagliari». Se questo non accadrà, il rischio dell’ispezione a sorpresa potrebbe scattare a metà mese.

Sconcerto. Il silenzio dell’Azienda sanitaria di Sassari è stato criticato da sinistra e da destra. Attilio Dedoni dei Riformatori, presidente della commissione, è stato perentorio: «Siamo all’ultimo richiamo, tutto il resto è intollerabile». Roberto Desini, capogruppo di «Sovranità, democrazia e libertà» e anche sindaco di Sorso, che fa parte del distretto finito nel mirino, è fra i primi a puntare il dito anche se fa parte della maggioranza di centrosinistra al governo della Regione. «Sono indignato – dice – davanti alla manifesta irresponsabilità del management sanitario sassarese. Questo tipo di comportamenti provocano purtroppo una sola certezza. Questa: in Sardegna c’è chi lavora affinché il sistema sanitario non possa cambiare, mai». E le domande finali del capogruppo potrebbe aprire un caso politico: «Perché non sono stati ancora inviati i dati richiesti a luglio. Cosa si vuole nascondere? Chi si vuole proteggere?». Anche il vicepresidente della commissione, Roberto Deriu del Pd, è molto preoccupato: «Le Asl sono gli enti più grandi e potenti della Regione ed è sconcertante che non siano in grado di fornire un resoconto sulla loro attività».

Sollecito. Per il capogruppo di Forza Italia la strada per uscire dall’impasse è un sola: «La Giunta deve richiamare i commissari delle Asl a un maggior rispetto della commissione d’inchiesta. Più volte il presidente Pigliaru si è soffermato sulla necessità di una sanità libera da condizionamenti politici, ora ha la possibilità di dimostrare la coerenza con quel principio ed esortare i commissari che ha nominato ad agevolare l’inchiesta del Consiglio regionale».

Trasparenza. Secondo Daniele Cocco, capogruppo di Sel «è arrivato il momento della trasparenza nella spesa sanitaria e nessuna Azienda può sottrarsi a un dovere fondamentale: la chiarezza». Per Fabrizio Anedda (Sinistra sarda): «Su appalti e consulenze il quadro deve essere completo e solo allora potremmo capire bene perché la spesa continua a crescere». La conclusione è di Emilio Usula (Rossomori): «Nei prossimi giorni, ciascun commissario analizzerà i documenti arrivati, ma è chiaro che fra due settimane il quadro dovrà essere completo» Cioè: allora dovranno esserci anche i documenti dell’Asl di Sassari.

Le altre Asl. Chi finora si è comportato molto bene sono state le Aziende miste di universitarie di Sassari e Cagliari, Anche Nuoro e Olbia hanno fatto la loro parte, anche se pare che i due dossier siano molto diversi fra loro e questo è un altro problema. Per i commissari del Consiglio non sarà facile mettere a confronto i diversi allegati e capire in quale Asl si spende meglio o dove ci sono i sprechi. Nel suo plico Lanusei ha inserito anche l’elenco delle consulenze dal 2005 al 2015, ma non tutte lo hanno fatto. Promossi anche i file inviati da Oristano e Sanluri, mentre Carbonia si è dimenticata il piano di riorganizzazione dei servizi sanitari. L’Asl 8 di Cagliari ha chiesto alcuni chiarimenti prima di completare l’invio della lunga lista di beni e servizi acquistati. Infine, il Brotzu: nel plico non c’è traccia di come il commissario straordinario abbia intenzione di ridurre i costi del maxi ospedale. (ua)

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