La Nuova Sardegna

Vaticano, il palco per il Giubileo nasce dalle mani di un falegname di Sassari

di Nadia Cossu
Gli artigiani della falegnameria di Salvatore Bussu hanno lavorato mattina e sera per un mese
Gli artigiani della falegnameria di Salvatore Bussu hanno lavorato mattina e sera per un mese

L’azienda di Salvatore Bussu sta realizzando la struttura per il Pontefice. All’opera hanno lavorato 15 artigiani: il 4 ottobre ospiterà il sinodo dei vescovi

28 settembre 2015
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SASSARI. Una mattina d’estate squilla il telefono e dall’altra parte della cornetta c’è il Vaticano. Anche se di opere importanti lui e la sua impresa ne hanno realizzato – in oltre cinquant’anni di attività – di sicuro non si sarebbe aspettato di avere un giorno come committente l’amministrazione della Cappella Sistina. E ancor meno avrebbe immaginato che un suo lavoro potesse finire tra gli affreschi di Michelangelo.

  • Il contratto più importante

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E invece lo scorso 28 luglio Salvatore Bussu – titolare dell’omonima falegnameria nella strada 33 di Predda Niedda – ha firmato il più importante e prestigioso contratto di lavoro che la storica azienda di famiglia si sia mai trovata sotto gli occhi: la realizzazione del palco dove il prossimo 4 ottobre siederà il sinodo dei vescovi presieduto da Papa Francesco nella basilica di San Pietro. Un appuntamento che apre ufficialmente le celebrazioni del Giubileo straordinario che si terrà sempre a Roma l’8 dicembre. La stessa struttura, in quell’occasione, verrà spostata nella cappella Sistina per ospitare il coro che animerà la messa di Bergoglio.

  • Conto alla rovescia

I lavori in falegnameria sono cominciati il primo settembre e martedì il palco sarà caricato su tre Tir che partiranno da Sassari in direzione Roma. «Qualcuno sostiene che abbia avuto coraggio ad accettare questo incarico – dice Salvatore, con voce e animo per nulla scalfiti dalla tensione – Probabilmente è così ma io ho deciso di metter su un lavoro di squadra e ho potuto contare sulla collaborazione di molti professionisti». In effetti ha un grande merito Bussu: quello di aver valorizzato l’impresa della sua isola, basti pensare che in questo progetto ha voluto coinvolgere artigiani e imprenditori che costituiscono piccole eccellenze in Sardegna. Dal falegname al tappezziere, dal fornitore di legnami al verniciatore.

  • Lavoro senza sosta

Noce nazionale: è questo il materiale scelto dai committenti per la costruzione del palco. Si tratta del legno più pregiato che ci sia in commercio. Nella falegnameria di Predda Niedda se ne sente il profumo intenso, da mesi fervono i lavori ma in questi ultimi giorni i ritmi inevitabilmente sono diventati più veloci. Quindici artigiani, domeniche comprese, stanno portando a termine la struttura di legno. Un’opera maestosa, raffinata. Fa una certa impressione vederla prender forma in quel laboratorio dove Salvatore Bussu dirige la squadra di dipendenti sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

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«Tra qualche giorno ci sarà la consegna – spiega – e naturalmente non sono ammessi ritardi». Lo sa bene anche Antonello Fiori, amministratore della Imprelog di Sassari, l’impresa di spedizioni e trasporti che curerà il montaggio del palco nella basilica di San Pietro. Mercoledì gli imprenditori sassaresi saranno lì tutto il giorno e infatti la basilica resterà chiusa.

  • La riunione a cinque

E come scordare quel giorno di luglio? «Siamo stati convocati in Vaticano per ricevere la proposta di lavoro. Alla riunione eravamo in cinque, c’erano i cardinali, una stanza magnifica dove ognuno aveva il posto assegnato. Ci è stato spiegato il tipo di struttura che avremmo dovuto realizzare e naturalmente hanno voluto sapere tutto di noi». Instaurare un rapporto di fiducia, in quegli ambienti, è indispensabile. Anche perché è proprio grazie all’affidabilità e alla grande professionalità dimostrate in tanti anni di lavoro che Salvatore e il suo staff hanno ricevuto un incarico di così alto prestigio. Pochi dettagli ancora e l’opera sarà terminata, pronta ad affiancare l’altare del Bernini.

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