La Nuova Sardegna

Caccia all’assassino dell’allevatore

di Giampiero Cocco
Caccia all’assassino dell’allevatore

Oggi arriveranno i risultati dell’autopsia. Gli investigatori raccolgono tutte le informazioni che potrebbero portare al killer

24 settembre 2015
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DEI SARDI. La ricostruzione della dinamica dell’agguato all’allevatore Gasparino Nieddu, ucciso con una fucilata lunedì nelle campagne di Alà dei Sardi, è in fase di elaborazione da parte del Sis di Sassari. I carabinieri del nucleo investigatori e i colleghi del reparto scientifico stanno analizzando le probabili traiettorie della rosata di pallettoni che ha colpito alla schiena, uccidendolo all’istante, lo sventurato allevatore.

Nel frattempo le analisi classiche proseguono incessantemente attraverso la raccolta delle testimonianze di amici e conoscenti della vittima e di coloro, compresi i familiari, che hanno trascorso con la vittima dell’agguato le sue ultime ore di vita.

Questa mattina dovrebbe completarsi, nel reparto di patologia clinica della Asl di Sassari la perizia necroscopica disposta dal magistrato inquirente, il sostituto procuratore della Repubblica Mario Leo, sul corpo della vittima di un agguato ancora avvolto nel mistero. Gasparino Nieddu, 37 anni, un imprenditore agricolo di Alà dei Sardi era un giovane senza particolari pendenze con la giustizia, dotato di un carattere aperto e gioviale e di uno spiccato senso dell’umorismo che lo rendeva simpatico a tutti. La sua morte violenta ha portato gli investigatori a scandagliare ogni piega, anche la più remota della sua vita, comprese le voci che lo volevano tra i presunti autori di furti di sughero avvenuto nelle campagne di Alà. Troppo poco, stando alle ipotesi investigativa, per accreditare una pista che porti all’assassino o agli assassini del giovane allevatore il quale, è stato accertato, non aveva mai avuto screzi di rilievo con nessuno, in paese. Un delitto senza un movente, anche se è indubbio che qualcosa di ancora misterioso deve aver armato la mano del killer che si è appostato, sin dal primo mattino di lunedì, sul fondo valle della zona di Sos Onorcolos, una frazione di campagna distante una decina di chilometri da Alà dei Sardi dove il giovane aveva un vigneto e una casa colonica che stava, con l’aiuto di alcuni amici, restaurando. Qualcuno che conosceva i movimenti del giovane allevatore e sapeva che quella mattina avrebbe preso il trattore per recuperare della sabbia dall’Ansa di un fiumiciattolo in secca sul fondo valle. Una zona più che impervia, raggiungibile soltanto con il trattore o a piedi, attraverso un sentiero che passa sul costone granitico e sfiora una pineta. Una zona frequentata da bracconieri e, durante la stagione di caccia, dai battitori di cinghiali. Il bossolo di calibro 12 ritrovato a pochi metri dal punto in cui è stato ucciso l’allevatore potrebbe essere stato esploso dall’arma del killer, e per questo sottoposto ad esami balistici così come altri bossoli recuperato nella zona. Anche ieri, nella caserma di Alà, sono state sentite diverse persone che conoscevano il giovane allevatore.

I funerali si svolgeranno oggi alle 16,30 ad Alà con partenza dalla casa della vittima.

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