La Nuova Sardegna

Ucciso sul trattore con una sola fucilata

di Giampiero Cocco
Ucciso sul trattore con una sola fucilata

Gasparino Nieddu, 37 anni, è stato freddato nel suo terreno. La sorella ha scoperto il corpo e dato l’allarme molte ore dopo

23 settembre 2015
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DEI SARDI. La fucilata alle spalle lo ha centrato mentre, alla guida del suo trattore, risaliva la ripida mulattiera che dalla vallata porta alle case sparse di Sos Sonorcolos. Gasparino Nieddu, 37 anni, si è accasciato di colpo sul volante mentre l’assassino, che lo aveva pazientemente atteso sul greto del fiume sin dall’alba di avantieri, lunedì, nascosto tra la macchia mediterranea, si allontanava indisturbato dalla zona dell’omicidio.

Il tragico fatto di sangue, stando ai primi accertamenti avviati dagli investigatori e dal medico legale, potrebbe risalire a poco dopo le dieci del mattino di lunedì, quando è stato portato a termine l’agguato quasi perfetto, un delitto consumato in una landa desolata del centro Sardegna dove l’eco di una fucilata a pallettoni (sparata alle spalle da pochi metri di distanza, quasi a bruciapelo), si è dispersa tra le pinete e le granitiche colline dove anche il cisto e l’erica faticano a crescere. Un delitto che è rimasto avvolto dal silenzio di quella vallata sino a tarda sera, quando nella forra riarsa dal sole sono giunti la sorella e un cugino della vittima – Giovanna Nieddu e Antonio Bacciu –, preoccupati per la lunga assenza da casa del loro parente. Non sospettavano certo un delitto, ma soltanto che un malore o un incidente avesse colto il giovane nel tragitto tra la sua casa colonica di Sos Onorcolos, davanti alla chiesetta di San Giovanni, e il greto di quel fiumiciattolo in secca dove in tanti prelevano la sabbia per completare le costruzioni rurali. Gasparino Nieddu, lunedì mattina, era sceso nella vallata per riempire il rimorchietto del trattore di sabbia e una volta completato il carico aveva appena cominciato la risalita del ripido tratturo quanto è stato fulminato dal killer.

L’allarme è scattato, nella caserma dei carabinieri di Alà dei Sardi, poco dopo le 20,30 di lunedì quando ormai nella zona era buio fitto. Sul posto, in poche ore, sono arrivati gli investigatori del comando provinciale di Sassari e gli esperti in rilevazioni scientifiche del sopprimendo Sis, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Mario Leo. Il medico legale Salvatore Lorenzoni, alla luce delle torce, ha compiuto i primi accertamenti sul cadavere dell’uomo, in attesa di completare gli esami con la perizia necroscopica fissata per questa mattina, a Sassari. La ricerca di elementi utili all’inchiesta è stata avviata alle prime luci dell’alba, quando la salma dello sventurato giovane alaese è stata rimossa e trasferita nella struttura di anatomia patologica della Asl di Sassari. Il trattore, guidato da un militare, è stato portato all’interno dei garage della caserma di Alà in attesa che gli esperti del Sis completino le loro ricerche. Il mezzo, così come altri reperti ritrovati sul posto (parrebbe anche un bossolo di calibro 12) sono stati messi sotto sequestro, mentre in caserma sono cominciate le convocazioni di amici e conoscenti, per stilare un quadro sulle ultime ore di vita del giovane allevatore. Il quale viveva in famiglia con l’anziano padre Giovanni Antonio, 80 anni, la madre Lucia e la sorella Giovanna, di 30.

Un carattere gioviale, quello di Gasparino Nieddu, un giovane dalla battuta pronta infarcita di fine sarcasmo che strappava il sorriso anche al più burbero degli amici. Il problema, in questo omicidio, e che manca un apprezzabile movente, un qualcosa di storto che possa aver armato la mano del killer che ha stroncato, con una sola fucilata, la vita del giovane allevatore. Si mormora di furti di sughero, di qualche capo di bestiame scomparso, di una vecchia pendenza con la giustizia chiusa con una lieve condanna, 12 anni fa. Poi il nulla, tranne le solite quattro chiacchiere tra amici scambiare quotidianamente bevendo una birretta nel bar davanti alla caserma dei carabinieri, sulla via principale del paese dell’alto Goceano. I carabinieri lavorano sul caso e non lasciano trapelare indiscrezioni di sorta, anche perché al momento è difficile mettere al posto giusto i pochi tasselli raccolti in questo giallo di inizio autunno. La vita e le amicizie del giovane sono passate al setaccio dagli investigatori, che cercano di capire quale sia stata la molla che ha fatto scattare la fatale vendetta, una esecuzione in piena regola , un delitto da vigliacchi, con un colpo alle spalle.

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