La Nuova Sardegna

Referendun anti trivelle oggi il via libera in aula

Referendun anti trivelle oggi il via libera in aula

Il consiglio approverà la proposta di consultazione popolare votata in 11 Regioni Ieri la consegna da parte dei comitati “No Triv” di 8mila firme raccolte nell’isola

23 settembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Non sembra proprio sfoggiare il fisico da rivoluzionario, ma il governatore Francesco Pigliaru si trova, forse non del tutto convinto, a guidare la rivolta “No triv”. Qualcosa di più di un banale movimento “Nimby”, acronimo inglese, Not in my back yard (non nel mio cortile). Pigliaru oggi sarà seduto in aula mentre il consiglio, presieduto da Gianfranco Ganau, approverà la richiesta di referendum per cancellare l’articolo della legge Sblocca Italia. La norma che di fatto da il via libera alle trivellazioni. Una proposta fotocopia che in queste ore viene approvata anche da altri 11 consigli regionali.

Ma prima del via libera dell’aula i presidenti Pigliaru e Ganau hanno incontrato i delegati di Mare vivo Sardegna, Pietro Caredda e Giorgio Culazzu, in rappresentanza anche delle altre associazioni ambientaliste “No Triv” hanno consegnato le 37mila firme raccolte in tutta Italia per l’indizione dei referendum. Solo in Sardegna sono state 8mila.

La consegna simbolica delle sottoscrizioni, otto mila delle quali sono state raccolte in Sardegna, è avvenuta nel corso dell’incontro con la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari e alla presenza di Pigliaru e dell’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano.

Il referendum è stato già approvato dalla Basilicata e stanno per dare il via libera Marche, Molise, Puglia e Umbria.

Ganau ha ricordato che la decisione unanime è stata presa nell’assemblea plenaria della conferenza dei presidenti dei consigli regionali l’11 settembre. Là si è deciso che tutti i consigli regionali dovessero deliberare per dare il via libera al referendum. «Tutte le Regioni – ha spiegato Ganau – hanno manifestato la volontà di esprimersi per la difesa dei territori e per riportare al livello locale le scelte che sono proprie delle comunità regionali e sono state accentrate al livello statale. Il principale obiettivo della nostra iniziativa è riaprire il confronto con lo Stato per una rivisitazione di alcune norme contenute nei cosiddetti “decreto Sviluppo” e “Sblocca Italia”».

Ganau ha quindi annunciato che le due mozioni consiliari per la richiesta di referendum per l’abrogazione di parti dell’articolo 38 dello “Sblocca Italia” e dell’articolo 35 del “decreto Sviluppo” saranno discusse in aula oggi.

C’è un aspetto tutto politico che rischia di imbarazzare la giunta e parte della maggioranza. Si dà il via libera a un referendum che abroga, anche se in parte, una delle leggi più caldeggiate da Renzi.

E se sulla a Buona scuola il centrosinistra regionale ha avuto una posizione lealista, e non ha impugnato la norma, sulle trivellazioni sembra pronta a fare lo sgambetto al “suo” premier. Nessuna difficoltà per quella parte della maggioranza che non è vicina al premier, qualche difficoltà in più per chi come il governatore Pigliaru non ha mai nascosto la sua simpatia per Renzi e il governo. Ma forse gli equilibri di maggioranza valgono più di qualsiasi ragion di Stato. (l.roj)

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative