La Nuova Sardegna

L’isola protagonista all’Expo

L’isola protagonista all’Expo

Successo a Milano per la sfilata di costumi e maschere del Carnevale

14 settembre 2015
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MILANO. I colori dell’isola stregano l’Expo. Nello stand della Sardegan si sono esibiti in 160. Tutti con il costume tradizionale. Con loro Mamuthones e Isohadores. Il rumore di campanacci ha riecheggiato lungo tutto il Decumano, viale principale dell’Esposizione universale. Pubblico da record, sotto la pioggia, che ha assistito anche agli altri eventi organizzati dalla Regione in collaborazione con la Federazione delle associazioni degli emigrati sardi in Italia. A partire dal tenore di Bitti “Mialinu Pira” che ha cantato nello spazio Sardegna preso d’assalto da decine di migliaia di visitatori. «Queste iniziative spiegano il carattere dei sardi – dice l’assessore al Lavoro, Virginia Mura –. Abbiamo voluto raccontare la vocazione all'ospitalità che connota da sempre la nostra terra».

Poi l’incontro Saperi e sapori in valigia: la cucina sarda nel mondo. Dopo il saluto dell’assessore Mura, anche in qualità di presidente della Consulta regionale per l’Emigrazione, spazio agli interventi della presidente Fasi, Serafina Mascia, del giornalista Franco Siddi, componente del Cda della Rai, e dell’antropologo Bachisio Bandinu. Ulteriori testimonianze degli chef isolani, Giovanni Pilu (Australia), Ignazio Deias (Spagna) e Roberto Petza, che con il loro lavoro, in Italia e nel mondo, sono diventati ambasciatori della nostra cultura culinaria.

A tirare le fila dell’appuntamento, Hans-Peter Bröckerhoff, giornalista tedesco esperto di Sardegna che vive tra Francoforte e Cabras, autore del libro Die Küche Sardiniens (La cucina della Sardegna), creatore e redattore del nuovo sito internet www.sardinien-auf-den-tisch.eu (Sardegna in tavola). «Ancora una volta mostriamo i tanti volti di una Sardegna identitaria e allo stesso tempo innovativa – dice l’assessore al Turismo Francesco Morandi –. La sfilata sul Decumano ha proiettato il volto più bello dell'Isola senza fine, richiamando la curiosità di migliaia di visitatori: un modo efficace e vincente per raccontare la Sardegna più vera e autentica e invitare il mondo a conoscerla più a fondo».

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