La Nuova Sardegna

La cornetta di Haynes e un ensemble stellare

Il solo del trombettista, grande innovatore del jazz attraverso la tecnologia E poi un gruppo di quattordici musicisti, con Evan Parker e Giancarlo Schiaffini

03 settembre 2015
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SANT’ANNA ARRESI. Dopo il grande successo della prima serata che ha visto alternarsi sul palco il solo di Evan Parker ed il jazz contemporaneo ed elettronico della band Nu Grid, oggi il palco di San’Anna Arresi ospiterà due concerti di rara intensità.

L’atto di apertura spetta a Graham Haynes, grandissimo cornettista e compositore che ha spinto i confini del jazz verso una dimensione elettronica e contemporanea. Haynes si produrrà in un solo che spingerà il suono oltre la concezione classica del suono stesso.

Graham Haynes ha ridefinito e decostruito il genere che ancora chiamiamo jazz. Figlio del leggendario batterista jazz di Roy Haynes, Graham è nato nel 1960 e cresciuto a Hollis, Queens, dove è stato circondato dagli innovatori ( inclusi Roy Eldridge, Milt Jackson, e Jaki Byard). Haynes usa la tecnologia per creare ambienti sonori fantasiosi e anche sottili, e, naturalmente, è un esecutore suggestivo anche col solo strumento principale, la buona cornetta vecchio stile.

Dopo Hynes, sul palco della Piazza del Nuraghe, sarà il turno di Evan Parker e del suo Large Ensemble. Progetto originale allestito in esclusiva per il festival, il Large Ensamble vuole rendere omaggio al grande compositore californiano Butch Morris. Parker, che ha lavorato in diverse occasioni con Butch, nel 2010 proprio a Sant’Anna Arresi ha colto al volo l’idea di realizzare un progetto sull’ improvvisazione guidata di Morris costruendo un ensemble composto da musicisti di rango internazionali; tra gli altri, Peter Evans, Hamid Drake, Giancarlo Schiaffini e John Edwards.

Evan Parker ha lavorato per la prima volta con Butch nel 1980 ad Amsterdam in un concerto tenutosi allo Stedelijk Museum organizzato dal Bimhuis.Dopo quest’esperienza Butch venne invitato a fare una tournée in Inghilterra la sua London Skyscraper Ensemble. Fu grazie a quest’esperienza che Parker sperimentò con maggiore intensità il metodo e la filosofia della “conduction” elaborati da Morris.

L’ensemble fu concepito da Steve Beresford con gli elementi caratteristici che stanno alla base dell’ensemble morrisiano: musicisti di free jazz, di classica, sperimentazione elettronica e solisti. Grazie a questo ventaglio di risorse, Butch fu capace di creare un ampio spettro di colori sonori e una musica reattiva. La London Improvisers Orchestra, con i suoi ventotto anni di storia, ha proprio avuto origine in quella London Skyscraper Experience. Un altro incontro che vede Parker e Morris sullo stesso palco fu proprio a Sant'Anna Arresi nel 2010 per la memorabile “Conduction 192”, che fu l’ultima opera del maestro.

Una volta individuati i musicisti, Parker ha pensato ad un organismo complesso e multiforme: l’unione di Peter Evans con Sam Pluta, Walter Prati e Giancarlo Schiaffini due importanti esponenti della musica contemporanea italiana, Pat Thomas con Orphy Robinson, entrambi leader del gruppo Black Top di Londra, Caroline Kraabel e Hannah Marshall, due membri chiave della London Improvisers Orchestra. Il Large Ensemble include anche Alexander Hawkins (piano), John Edwars (basso), Hamid Drake (percussioni), Paul Lytton (batteria), Barry Guy (basso).

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