La Nuova Sardegna

Eurallumina, sit in degli operai

di Tamara Peddis

Nuova mobilitazione l’8 settembre. L’assessore Spano: «Tempi rispettati»

02 settembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





PORTOVESME. Troppi ritardi accumulati negli anni, i lavoratori dell'Eurallumina di Portovesme chiedono tempi celeri nell'iter autorizzativo che dovrà garantire alla fabbrica di riavviare la produzione.

Così ieri mattina gli operai hanno presidiato la sede dell'assessorato regionale all'ambiente, a Cagliari, proprio nel giorno in cui il Savi, il servizio di sostenibilità ambientale e valutazione impatti, che sta esaminando il progetto necessario per riavviare la produzione, ha ripreso l'attività dopo la sospensione dei termini per tutto agosto prevista dalla legge regionale in merito ai procedimenti di valutazione di impatto ambientale (VIA).

«Il significato del presidio, ha spiegato la Rsu, è evidenziare la forte preoccupazione per i ritardi che si sono verificati nel percorso autorizzativo e la determinazione nel richiedere che non ne siano accumulati altri». I lavoratori hanno così annunciato che seguiranno con grande attenzione tutta la fase autorizzativa senza voler esercitare nessuna pressione, ma con il solo obiettivo di monitorare l'iter specifico senza che subisca ulteriori ritardi accompagnati anche da sei anni di dure lotte. Si preannuncia quindi un mese di continua mobiltazione. L'8 settembre gli operai saranno nuovamente nel capoluogo per attendere l'esito di un incontro tecnico fra Regione, Provincia Carbonia-Iglesias e Azienda.

L'assessore all'ambiente, Donatella Spano, ha dichiarato che sarà garantita una tempistica certa e rapida delle procedure di Via e ha assicurato la massima attenzione nei confronti degli operai che ieri in tarda mattinata sono stati ricevuti in assessorato dal capo di gabinetto, Franco Corosu, il quale ha ricordato che i tempi decorreranno dal momento in cui agli uffici arriverà un' istanza corredata con tutti gli elementi necessari per procedere ad una valutazione accurata del progetto complessivo.

Il progetto industriale, con gli accordi già sottoscritti a tutti i livelli, prevede un investimento di 185 milioni di euro con l'impiego di oltre 200 addetti degli appalti per la realizzazione degli impianti e 357 lavoratori diretti.

Primo passo per riavviare la fabbrica, che rappresenta il primo anello nella filiera dell’alluminio, è la realizzazione di una nuova caldaia a carbone che sarà realizzata dall’Euralenergy, società partecipata totalmente dall'Eurallumina. È proprio questo progetto, presentato pubblicamente lo scorso maggio a Portoscuso, ora all'attenzione del Servizio Savi. Lo società era stata costituita il 16 maggio con capitale sociale di 120 mila euro e con compito di predisporre gli studi di fattibilità e le autorizzazioni necessarie per costruire un impianto di energia elettrica e termica per la produzione di allumina. L’Euralenergy era stata registrata alla Camera di commercio di Cagliari il 22 maggio. Se tutte le procedure si svolgeranno senza imprevisti il riavvio degli impianti dell’Eurallumina sarà possibile nel marzo del 2018.

In Primo Piano
L’iniziativa

Il porcetto sardo in corsa per la denominazione Igp

Le nostre iniziative