La Nuova Sardegna

Cade col parapendio, muore 65enne

di Paolo Merlini
Cade col parapendio, muore 65enne

Pasquale Maoddi, esperto di volo libero, è precipitato poco dopo il decollo schiantandosi contro una parete rocciosa

28 agosto 2015
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INVIATO A TETI. Una turbolenza improvvisa, un cambio improvviso di vento: la vita di Pasquale Maoddi, 65 anni compiuti a gennaio, operaio dell’Enel in pensione, è finita così, in pochi istanti. Dopo il decollo con il parapendio dal monte che sovrasta Teti l’uomo è precipitato in pochi istanti, andando a sfracellarsi sul suolo. Un volo in caduta libera di alcune decine di metri che si è concluso su un nudo rocciaio, l’unico in un’area interamente ricoperta da boschi qual è appunto la montagna Sa Marghine.

È accaduto ieri mattina poco dopo le 10. «Le 10.07 esattamente», dirà poi Sergio Baiu, l’amico che come tante altre volte aveva accompagnato Maoddi nei suoi voli con il parapendio, andando a riprenderlo ogni volta a valle dopo l’atterraggio, in prossimità del lago di Gusana. Baiu ha assistito a tutte le fasi della tragedia e ha dato l’allarme poco dopo l’impatto. Maoddi era un esperto del volo con il parapendio, il volo libero che si pratica con mezzi che derivano dai paracaduti da lancio. Sei anni fa aveva ottenuto il brevetto da una delle due scuole presenti in Sardegna. Praticava il proprio sport preferito un po’ ovunque, ma prediligeva la sua montagna, quella che sovrasta il paese, Sa Marghine. Qui, a poche decine di metri dalla sommità, aveva costruito una sorta di pista di lancio, liberando da ogni intralcio una corsia lunga una cinquantina di metri. La puliva dalle erbacce periodicamente, era diventata il suo campo di volo d’elezione. I tanti appassionati sardi di parapendio venivano qui ogni tanto, non spesso però anche per la difficoltà di raggiungere Teti e la Barbagia Mandrolisai .

Ieri mattina, come tante altre volte, ha chiesto all’amico di accompagnarlo a Sa Marghine. Ha provato a lanciarsi ma non è riuscito a staccarsi da terra per un paio di volte. Forse un segnale del fatto le correnti ascensionali che favoriscono il decollo ieri non fossero ottimali. Pasquale Maoddi però non si è dato per vinto. E ha provato una terza volta, quella che gli è stata fatale. Racconterà l’amico che lo accompagnava che il volo è durato pochi istanti, il tempo di allontanarsi poche decine di metri dal costone della montagna, per poi piombare nel vuoto. Sa Marghine è una montagna particolarmente boscosa, come tutto il territorio attorno a Teti del resto. Se fosse precipitato tra gli alberi, la fitta vegetazione avrebbe potuto attutire l’urto e limitare le conseguenze della caduta. Ma Maoddi è stato particolarmente sfortunato perché il vento l’ha portato proprio sopra una nuda parete di roccia, l’unica in quel versante della montagna.

L’impatto non gli ha lasciato scampo, è morto sul colpo. Avvertiti dal compagno, sono arrivati sul posto, molto impervio, i vigili del fuoco di Sorgono. Il cadavere è stato issato su una barella e trasportato in elicottero al campo sportivo del paese. Dopo l’arrivo dei carabinieri e del magistrato che ha aperto un’inchiesta sull’incidente il corpo è stato restituito ai parenti. Non è stata ancora fissata la data dei funerali.

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