La Nuova Sardegna

L’esperta: «Facciamone il clou del viaggio»

TizianaTirelli: «Quelle visite devono diventare l’elemento qualificante delle vacanze nell’isola»

21 agosto 2015
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SASSARI. «Le visite ai musei? Devono diventare l’elemento qualificante della vacanza in Sardegna, non un semplice fattore accessorio come sono adesso». Tiziana Tirelli, oristanese esperta di marketing turistico sul fronte delle relazioni internazionali, ha studiato la questione a fondo. E non ha incertezze.

È convinta che ci siano ancora troppi intoppi per trasformare la sosta in un polo espositivo nel clou di ogni viaggio nell’isola. Ma per il futuro non si perde d’animo è indica alcune soluzioni. «A partire – dice – dall’esigenza di dare innanzitutto un’immagine-simbolo della Sardegna: in modo che dall’estero e dalla penisola italiana si possa acquistare un pacchetto a forfait che comprenda le visite culturali». «Esattamente come succede nel resto d’Europa – aggiunge – Dove esistono mezzi diffusi per caratterizzare qualsiasi vacanza e l’esperienza ricettiva nel suo insieme, trasformando così la tappa nei musei in parte integrante del viaggio».

Al lato pratico, lo stesso tour operator che programma, o l’albergatore che ospita, non fa altro che comprare e mettere a disposizione del turista i biglietti, le informazioni, eventuali guide e altre indicazioni. «Rende insomma funzionale in maniera semplice una rosa di destinazioni e un ventaglio di opzioni tra le quali lui stesso potrà scegliere sulla base delle sue passioni e dei suoi interessi», chiarisce Tiziana Tirelli.

In Sardegna, anche su questo versante, sono invece tanti tra gli addetti all’industria delle vacanze a temere messaggi fuorvianti, caos organizzativi, mancati incroci tra segnalazioni insufficienti e notizie frammentarie. A ben vedere, sono scenari negativi evidenziati da anni, che oggi toccano anche questi delicatissimi rapporti. Perché la sovrapposizione di strumenti per promuovere le offerte turistiche, a lungo andare, minaccia di rivelarsi pericolosa e inefficace: «Mentre altrove si punta su esperienze, emozioni e condivisioni direttamente collegate, noi siamo qui a discutere - ancora su chi fa che cosa: quindi non cerchiamo scuse, e non gridiamo allo scandalo, se chi va in vacanza decide alla fine di scegliere contesti più evoluti», afferma Tirelli. Secondo la quale, in ultima analisi, almeno un passo avanti va fatto per mutare rotta. «I musei dell’isola devono figurare in maniera organica, come fossero un unico prodotto, su internet, sulle guide e su qualsiasi depliant o strumento divulgativo – dice – Allo stesso tempo occorre che tutti abbiano la possibilità di acquistare i ticket d’ingresso di un intero circuito senza essere costretti a passare metà vacanza a cercare di orientarsi», (pgp)

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