La Nuova Sardegna

Banca di Sassari, scompare il marchio. I sindacati: «Un istituto che muore»

di Luca Fiori
Un'assemblea degli azionisti della Banca di Sassari
Un'assemblea degli azionisti della Banca di Sassari

Piano industriale Bper: spariscono le insegne delle 54 filiali. I rappresentanti dei lavoratori temono che parte della clientela si possa allontanare: «Era comunque un’alternativa». L'ex Popolare si concentrerà sul credito al consumo

20 agosto 2015
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SASSARI. «Un arricchimento, una grande occasione per l’isola». Pochi mesi fa Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna, commentava così il piano industriale 2015-2017 del gruppo Bper che comporterà tra le altre cose la scomparsa delle insegne delle 54 filiali della Banca di Sassari.

Nel primo semestre del prossimo anno l’ex Popolare perderà la sua funzione retail (di servizio al pubblico) e si trasformerà in una società specializzata nel credito al consumo. Dopo 130 anni sparirà di fatto un marchio storico che rappresenta una parte importante di storia del credito nell’isola.

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La settimana scorsa i rappresentanti dei lavoratori hanno sottoscritto un accordo quadro che non lascerà nessuno per strada, ma che prevede solo in Sardegna 250 esuberi. I sindacati ora si chiedono però se sia stato fatto tutto il possibile per salvare l’istituto di credito nato a Sassari nel 1888.

«Se è vero che l’accordo ci soddisfa, avendo tutelato al meglio i colleghi che rischiavano il posto - spiega Tonino Usai della First Cisl - non possiamo non constatare che di fatto l’isola avrà una banca in meno. Era proprio necessario - si chiede Usai - arrivare di fatto a far scomparire quella che era comunque un’alternativa? Una parte della clientela inevitabilmente si perderà - aggiunge il segretario della First Cisl - e di questo i vertici di Bper ne sono ben consapevoli. La cosa importante è che indipendentemente dal marchio - conclude Tonino Usai - vengano garantiti alla clientela gli stessi servizi. Se cambia il logo, ma restano le facce e il servizio non cambia il cliente non andrà via».

Della Banca di Sassari con il nuovo accordo sopravviverà la Divisione consumer: si tratta dell’unità di business del gruppo Bper che si occupa dell’emissione di carte di credito, carte di debito e prepagate, ma anche dell'offerta dei prestiti assistiti (con cessione del quinto dello stipendio) e dei sistemi di trasferimento del denaro.

La Divisione resta e cresce: il piano industriale prevede infatti la sua trasformazione in centro d’eccellenza al servizio dell’intero gruppo Bper, unico riferimento in ambito nazionale. Per questo a febbraio al momento della presentazione del piano industriale il direttore generale del Banco di Sardegna si era espresso in termini positivi: «L’attività viene valorizzata - aveva detto Cuccurese - il progetto rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto sinora. Il gruppo poteva scegliere qualunque regione e ha decisione di puntare sulla Sardegna. Credo sia una decisione importante, un premio per l’isola».

I sindacati promettono che vigileranno perché gli accordi vengano rispettati. «Quello che dobbiamo capire - dice Emanuele Tecleme della Fisac Cgil - è se la Bper ha veramente intenzione di fare credito in Sardegna. Noi siamo certi di una cosa - conclude - dispiace per il marchio Banca di Sassari, ma il vero patrimonio da salvare sono i dipendenti, il loro impegno quotidiano e la loro professionalità».

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