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Fra le polemiche a Firenze sbarcano i tedeschi

Fra le polemiche a Firenze sbarcano i tedeschi

FIRENZE. Agli Uffizi la rivoluzione di Franceschini parla tedesco. Nel grande museo fiorentino, che comprende l'esclusivo Corridoio Vasariano sul Ponte Vecchio, arriva il 47enne Eike Schmidt, mentre...

19 agosto 2015
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FIRENZE. Agli Uffizi la rivoluzione di Franceschini parla tedesco. Nel grande museo fiorentino, che comprende l'esclusivo Corridoio Vasariano sul Ponte Vecchio, arriva il 47enne Eike Schmidt, mentre all'Accademia, gettonatissima per il David di Michelangelo, la nuova direttrice è Cecile Hollberg, 48 anni. Il primo, originario di Friburgo, è capo del dipartimento di scultura del Minneapolis Institute of Arts. La Hollberg, nata a Soltau, è direttore dello Städtisches Museum di Brunswick ed ha lavorato a Lipsia, Dresda e Berlino. Resta in “mani italiane” solo il terzo super-museo fiorentino, il Bargello che sarà diretto da Paola D'Agostino: nata a Napoli, ma studi ed esperienze all'estero fino al Metropolitan di New York. Le nomine a Firenze capovolgono la media di un direttore straniero su tre fra i destinati ai musei italiani top.

Per Cristina Acidini, ex soprintendente del Polo museale fiorentino, bisogna però contare non sette, ma 11 nuovi direttori di esperienza estera sui 20 nominati: «Ne vanno aggiunti altri quattro, che pur italiani hanno esperienza professionale svolta all'estero. Io ho diretto 27 musei e non penso che ci fosse questo ritardo di cui parla Franceschini. Gli storici dell'arte che lavorano nei musei statali sono stati molto sottostimati». Più esplicito Angelo Tartuferi, fino ad oggi direttore della Galleria dell'Accademia: «Senza risentimento, ma mi pare che questi colleghi non siano idonei a colmare questo il presunto vuoto. Abbiamo inventato in Italia la tutela dei beni culturali e schiere di tedeschi sono venuti a studiarla da noi...»

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