La Nuova Sardegna

Sanità, la Carta di Zuri coi piccoli centri

di Luca Fiori
Sanità, la Carta di Zuri coi piccoli centri

L’associazione contesta la riforma regionale dei distretti: comporterà costi ulteriori per gli ammalati

17 agosto 2015
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SASSARI. Una correzione urgente del piano sanitario, che nell’ipotesi di riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna, se attuata, rappresenterebbe un ulteriore duro colpo alla qualità e quantità dei servizi delle aree più periferiche e interne dell’Isola.

È la richiesta dell’associazione Carta di Zuri che si dice pronta, attraverso Pietro Borrotzu, Mario Medde e Salvatore Urru, a condividere le iniziative degli amministratori comunali e delle relative comunità, già duramente condizionati da ridimensionamenti e tagli che stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema di sicurezza sociale in queste aree.

L’assessore alla Sanità Luigi Arru aveva presentato la riforma del sistema sanitario in Sardegna come urgente, non solo per ridisegnare il servizio nell’isola riducendo le spese, ma anche per offrire ai cittadini direttamente sul territorio, attraverso l’aggregazione di medici di base e di comunità con le case della salute, risposte che oggi vengono date soltanto in ospedale. L’associazione Carta di Zuri contesta invece i cosiddetti “ospedali di comunità”, previsti dall’ipotesi di riforma sanitaria: «altro non sono - si legge in una nota dell’associazione - che un creativo eufemismo che, mentre fa pensare alla continuità degli interventi verso la comunità, di fatto li cancella, lasciando una gestione di tipo infermieristico e privo anche di un servizio indispensabile quale il pronto intervento. L’associazione Carta di Zuri - si legge ancora nella nota - condivide le preoccupazioni e le iniziative di quanti, e in particolare degli amministratori comunali, hanno criticato la riduzione dei servizi ospedalieri e del mancato potenziamento dei distretti socio-sanitari, che non solo non sono in grado di farsi carico dell’eventuale cancellazione dei servizi erogati dai nosocomi ma neppure di garantire un’adeguata copertura degli interventi di propria competenza nel territorio».

Soprattutto nelle aree interne e nelle comunità più periferiche rispetto ai due poli urbani più consistenti dell’isola, ai tagli del governo nazionale sui servizi comunali - secondo l’associazione Carta di Zuri - si aggiungerebbe un ulteriore costo per gli ammalati e le famiglie, causato dalla mobilità per il trasferimento in ospedali lontani dal proprio territorio. «Ancora una volta si ragiona come se la dimensione demografica debba garantire tutta la varietà dei servizi - si legge ancora nella nota - compresi quelli ospedalieri e socio-sanitari, tutto a discapito delle realtà demografiche minori. Nel caso degli ospedali e dei servizi socio-sanitari aumenterà il costo per le famiglie dei malati e, nel contempo, lo spopolamento delle aree interne e dei comuni minori».

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