La Nuova Sardegna

La Sagra del Vermentino L’antica cultura del vino

di Enrico Gaviano

Questo pomeriggio a Monti nel centro del paese e nella Cantina del Vermentino Si potranno gustare il nuovo S’Eleme Serie Oro e il Bàlari campione a Vinitaly

02 agosto 2015
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MONTI. In Gallura anche oggi, come per tutti i fine settimana estivi, per trascorrere la serata c’è l’imbarazzo della scelta: sagre, feste, concerti e manifestazioni musicali e spettacoli fra piccole piazzette e borghi. Ma questa è la prima domenica di agosto e, come tradizione, c’è un appuntamento che raccoglie in sé tradizione e cultura e che negli anni ha visto crescere a dismisura la partecipazione: la Sagra del vermentino di Monti. Per capire la dimensione dell’evento bastano un po’ di numeri: la manifestazione è arrivata alla sua edizione numero 23, lo scorso anno vi hanno preso parte oltre diecimila persone che hanno consumato poco meno di 4000 litri di vino, oltre a 10 quintali di salsiccia, 5 di pane, 4 di formaggio e un quintale e mezzo di frittelle. Il tutto all’interno della Cantina del Vermentino di Monti. Ma la Sagra va ben oltre quel piazzale, che aprirà i battenti alle 18.30 per chiudere ben dopo la mezzanotte. Lungo le vie del centro del paese ci saranno gli stand e le bancarelle che vendono un po’ di tutto, dando una dimensione di festa paesana, che ripete le antiche tradizioni isolane e che tanto piace a turisti italiani e stranieri.

Il re indiscusso di questa giornata resta comunque il vermentino, vino che in Gallura ha raggiunto il top grazie a vitigni che crescono nel territorio favoriti da un clima eccezionale, e a produttori che hanno dopo anno riescono a garantire bottiglie di grandissima qualità. Non sembra un caso se, recentemente, anche l’inglese The Guardian si sia occupato del vermentino. Fiona Beckett, esperta di vini del quotidiano d’oltre manica ha scritto un articolo dal titolo accattivante: «Perché il vermentino può rivaleggiare con i sauvignon bianchi: la varietà prodotta in Sardegna ha carattere, è versatile e il nome è facilmente pronunciabile». Dopo aver trascorso qualche giorno al Porto Cervo Wine Festival la giornalista ha potuto sottolineare come il vermentino abbia «più carattere dei pinot grigio. buono quanto tantissimi sauvignon ed incredibilmente versatile». Una vera e propria investitura per i vini che caratterizzano il nord est sardo. E all’interno di questa produzione, la Cantina del vermentino di Monti si è ritagliata uno spazio di tutto rilievo. Funtanaliras, Arakena, Galana e Kiri sono bottiglie conosciute al grande pubblico. Quest’anno poi ci saranno anche ulteriori novità a deliziare i palati dei presenti alla Sagra. Si potrà infatti degustare il Balari, giudicato il miglior vino frizzante d'Italia, recente vincitore della Gran medaglia d'oro al Vinitaly 2015, la cui cerimonia di premiazione avverrà a ottobre ell'Expo a Milano. E sarà anche l'occasione per la presentazione ufficiale e la degustazione del S'Eleme, Vermentino di Gallura Docg, serie Oro.

Pensare che la Sagra era nata all’inizio degli anni novanta dall’idea quasi casuale di alcuni soci. La loro intenzione era quella di avvicinare il produttore al consumatore e di consentire un aumento delle vendite del prodotto. L’operazione è riuscita talmente bene che oggi la Sagra è uno degli eventi enogastronomici più popolari in Sardegna e, certamente, ha contribuito a far conoscere nell’isola, in Italia e nel mondo, il Vermentino di Monti. (Ha collaborato Giuseppe Mattioli)

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