La Nuova Sardegna

IL FRONTE DEL FUOCO»ALLARME IN GALLURA

SAN TEODORO. Quel che si temeva è accaduto. Ieri il bollettino di previsione della Protezione civile della Regione segnalava un codice rosso per il pericolo di roghi nel Nuorese e, puntuale, nel...

29 luglio 2015
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SAN TEODORO. Quel che si temeva è accaduto. Ieri il bollettino di previsione della Protezione civile della Regione segnalava un codice rosso per il pericolo di roghi nel Nuorese e, puntuale, nel primo pomeriggio, è divampato a San Teodoro un terribile incendio che ha messo in fuga centinaia di persone.

Il fuoco, alimentato dalle forti raffiche di maestrale, è scoppiato intorno alle 14.30. Le fiamme si sono levate altissime nelle campagne tra Nuragheddu e l’Alzoni, a pochi chilometri in linea d’aria dalla famosa spiaggia della Cinta. Poi, favorito dal vento, il fronte del fuoco ha puntato prima verso una centrale elettrica e poi sul mare, distruggendo al suo passaggio tutto quello che incontrava.

Decine le abitazioni che sono state fatte evacuare dai vigili del fuoco per sicurezza. Nel rogo è andato in fumo anche un capannone agricolo che conteneva due trattori e numerosi materiali. Molta paura ma nessun danno né a persone, né a cose per l’esplosione di alcune bombole di gas, mentre una rivendita di materiale edile è stata salvata dai lanci dei mezzi aerei.

Sul posto sono arrivati decine di mezzi della Protezione civile, della Forestale, dei vigili del fuoco, della polizia locale, della compagnia barracellare, oltre alle squadre dell’ente Foreste provenienti da Padru, Siniscola e San Teodoro.

In azione anche tre elicotteri antincendio decollati da Nuoro, Alà Dei Sardi e Limbara e due Canadair che sono partiti dall’aeroporto di Olbia.

I mezzi aerei hanno cercato di arginare le fiamme che in poco tempo hanno raggiunto la statale 125 minacciando una superficie di volo sulla quale si trovavano otto piccoli velivoli carichi di carburante. Le fiamme hanno lambito anche lo stagno di San teodoro.

Gravi problemi anche per la circolazione. L’Orientale sarda è stata chiusa al traffico per alcune ore: molti automobilisti sono rimasti bloccati per ore a San Teodoro e a Punta Aldia. Nonostante l’estensione del rogo non c’è stato alcun ferito. Anche se a San Teodoro e sulle spiagge del litorale è scoppiato il panico: in tanti, alla vista delle fiamme, hanno caricato la famiglia in auto e si sono diretti verso la costa. Migliaia invece le persone che dalla spiaggia della Cinta, invasa dal fumo, hanno assistito impotenti alle operazioni di spegnimento delle fiamme: gli elicotteri e i canadair in azione hanno fatto la spola per ore per rifornirsi d’acqua e scaricarla sul rogo.

La lotta contro le fiamme è proseguita fino al tardo pomeriggio di ieri con focolai che ogni tanto ripartivano e creavano ansia e preoccupazione tra gli operatori e gli abitanti delle vicine borgate.

Ora si fa la conta dei danni: oltre 70 gli ettari di sugherete e pascoli andati in fumo. Distrutti anche un capannone agricolo e a due trattori di proprietà di Gianluca Giagheddu. Esplosi alcuni bomboloni di gas.

All’origine del rogo potrebbe esserci la riaccensione di un piccolo rogo spento la notte scorsa o la mano dei piromani che hanno atteso le raffiche di maestrale per dare il via all’incendio.

Soddisfatto il prefetto di Nuoro Ninni Meloni, a capo del Centro operativo interforze della Provincia.

«Il piano antincendio della Prefettura ha funzionato egregiamente – ha commentato– Lotteremo contro i piromani con tutte le nostre forze».

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