La Nuova Sardegna

L’esperto: Sos grave, ma il sistema va difeso

di Pier Giorgio Pinna
L’esperto: Sos grave, ma il sistema va difeso

Lo storico dell’arte e blogger Tomaso Montanari: «I dubbi si risolvono rendendo l’area trasparente»

28 luglio 2015
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SASSARI. «L'allarme è grave: così, per evitare che si ripeta, il sito di Mont'e Prama dovrebbe essere apertissimo alla comunità scientifica internazionale». Ma lo storico e critico d'arte Tomaso Montanari, docente all'università Federico II di Napoli, tiene a sottolineare un altro aspetto: «Questo è un momento nel quale le soprintendenze in Italia sono sotto tiro: Renzi prima ha detto che voleva chiuderle, poi ha spiegato di pensare a una loro confluenza nelle prefetture. E qui finirebbe una lunga storia che è fatta comunque più di luci che di ombre. Perché sono state le soprintendenze a salvaguardare il paesaggio e il patrimonio culturale, non certo la classe politica».

«Di sicuro esistono tante storie locali e le soprintendenze sono al centro di mille polemiche, spesso infondate», incalza il professore. «Io non so che cosa sia successo esattamente a Cabras, è difficile dirlo, il ministero smentisce i danni, i carabinieri svolgeranno le loro indagini, ma alle università dico che a priori non possono avere ragione neppure _ rileva _ Perché le soprintendenze non hanno bisogno di tutori così come non ne hanno necessità gli atenei. Finora sono stati due polmoni importanti che hanno lavorato bene entrambi. In qualche caso con esponenti che si sono scambiati persino i ruoli in corsa: meccanismo di osmosi che annoto positivamente. Quindi, ribadisco, in astratto non c'è di per sé nulla di negativo sul fatto che questo e altri siti siano affidati in esclusiva, per gli scavi, alla sola soprintendenza».

Quarantatré anni, fiorentino, Tomaso Montanari, oltre che insegnare a Napoli, è autore di saggi e opere divulgative: A cosa serve Michelangelo? (Einaudi 2011), La madre dei Caravaggio è sempre incinta (Skira 2012), Le pietre e il popolo (minimum fax 2013), Istruzioni per l'uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà (minimum fax 2014). Dopo aver collaborato con Il Fatto Quotidiano e con Il Corriere del Mezzogiorno, dal novembre 2014 scrive per Repubblica, sul cui sito internet tiene il blog Articolo 9. Con evidente riferimento alla norma costituzionale sulla promozione e lo sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, oltre che sulla difesa del patrimonio storico e artistico nazionale.

Così oggi prende a cuore le sorti di un sito che considera di rilievo eccezionale. «Dopo queste segnalazioni e queste polemiche, l'interesse generale è che venga fatta chiarezza da parte di tutti _ sostiene il professor Montanari _ Le denunce, solo per essere tali, devono essere fondate. Ma nel frattempo dobbiamo senz'altro dare credito all'azione di controllo esercitata qui e altrove dalle soprintendenze. Insomma: si deve avere fiducia nel sistema sino alla prova del contrario».

«E per questo, lo ripeto, il rimedio di fronte a ogni dubbio è la massima trasparenza sulle operazioni di scavo _ conclude il docente blogger _ L’area di Mont'e Prama sta riservando novità straordinarie. È un sito di straordinaria importanza: sia sul piano della storia dell'arte sia sul piano del possibile traino turistico. Ma dobbiamo tutti capire che è stato scoperto non un pozzo di petrolio, ma un pozzo di conoscenza. E in questo senso spero davvero così che tutte le nubi vengano dissolte».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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