La Nuova Sardegna

CABRAS. La loro visita era stata annunciata domenica pomeriggio. E ieri mattina hanno infatti visitato, e fotografato, ogni dettaglio dello scavo. I carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale e artistico sono arrivati a Mont’e Prama in tarda mattinata, in compagnia dell’assessore ai Beni culturali della Regione, Claudia Firino, e del sindaco di Cabras, Cristiano Carrus. I militari erano stati preceduti sullo scavo da una visita dei colleghi della caserma del centro lagunare, che hanno perlustrato il sito insieme agli all’archeologo Franco Campus - della cooperativa Archeosistemi che gestisce lo scavo per conto della soprintendenza ai Beni archeologici - e si sono soffermati sul miniescavatore in dotazione allo scavo. Dopo il blitz a Mont’e Prama, la comitiva di politici e militari si è diretta verso il museo di Cabras, dove i carabinieri hanno controllato i reperti e interrogato il responsabile dello scavo, Alessandro Usai della soprintendenza: «Ho avuto un lungo colloquio e ho chiarito ogni cosa», ha confermato il direttore scientifico. Gli esisti degli accertamenti, nati dall’esposto presentato alla Procura della Repubblica domenica sera dal deputato Mauro Pili, non sono stati comunicati. Ma secondo quanto riferito da Alessandro Usai, i reperti non sarebbero stati posti sotto sequestro e lo scavo andrà avanti senza problemi nei prossimi giorni. Proprio come continuerà a essere utilizzato anche il miniescavatore che aveva causato tante perplessità. Il sopralluogo dei carabinieri, questa volta quelli della Compagnia di Oristano e della caserma di Cabras, è poi proseguito durante la conferenza stampa tenuta nel pomeriggio, quando i militari hanno registrato alcune dichiarazioni che Alessandro Usai ha rilasciato ai giornalisti. (c.z.)