La Nuova Sardegna

Alghero, voragine sotto i Bastioni

La voragine scavata dal mare sotto i bastioni di Alghero
La voragine scavata dal mare sotto i bastioni di Alghero

La roccia scavata dal mare in un punto di passaggio di turisti e residenti: un buco di due metri di altezza e otto di larghezza

25 luglio 2015
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ALGHERO. Lo “sgrottamento parziale”, come l’hanno definito i tecnici, è un buco nella roccia che fa paura. Due metri di altezza e otto di larghezza per uno e mezzo di profondità: le mareggiate hanno divorato un tratto di terrapieno compreso tra la torre Sulis e la torre San Giacomo, che ad Alghero è per tutti la “torre dei cani”.

A due passi c’è la scalinata, percorsa ogni giorno da decine di persone dirette alla spiaggetta. Lì, di fronte alla voragine scavata nella roccia, c’è un passaggio frequente, come dimostrano anche i rifiuti abbandonati. Qualcuno lì sotto si ferma pure a prendere il sole, di fronte alla roccia scavata all’interno, svuotata dal mare, insidiosissima.

A poche decine di metri, la primavera scorsa – era il 28 marzo – un pensionato precipitò nel vuoto: Domenico Nurra si era appoggiato alla ringhiera che all’improvviso aveva ceduto. Da allora poco o nulla è cambiato. Il primo intervento, subito dopo la tragedia, avrebbe dovuto avere il carattere della provvisorietà. Transenne piazzate sulle barriere per impedire alle persone di avvicinarsi troppo. Panorama da guardare a distanza per evitare pericoli. Solo da pochi giorni sono finalmente disponibili i 400mila euro promessi e stanziati dalla Regione.

Ora l’intenzione del Comune è quella di bandire un concorso di idee internazionale per affidare i lavori di sistemazione e messa in sicurezza di tutta l’area dei Bastioni. Entro una settimana l’amministrazione conta di pubblicare il bando. Lo “sgrottamento” dimostra, nel caso non si fosse ancora capito, che non c’è tempo da perdere. La passeggiata di Alghero si affaccia su un terrapieno friabile. L’azione continua del mare rosicchia giorno dopo giorni nuovi centimetri e scava nella roccia. Una erosione incessante, simile a quella che si vede in molte altre porzioni di litorale, un fenomeno contro il quale servono interventi decisi e risolutivi.

Nel frattempo si procederà con un rattoppo. Per tappare “il buco” sotto la torre dei Cani serviranno circa 50mila euro, dicono gli esperti. Che, dopo quanto accaduto a Platamona, hanno capito che bisogna fare in fretta.

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