La Nuova Sardegna

La vertenza agricoltura in Regione

La vertenza agricoltura in Regione

Pigliaru incontra la Coldiretti. Cualbu: «Piccoli passi, attendiamo fatti concreti»

21 luglio 2015
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CAGLIARI. Passi importanti per sbloccare la vertenza agricoltura dopo la manifestazione del 19 giugno scorso sulla strada statale 131. «Arrivano le prime risposte del presidente della Regione Francesco Pigliaru che, quel giorno, a fine mattinata salì sul palco improvvisato dai manifestanti all’altezza di Monastir, e prese impegni precisi davanti agli agricoltori rispetto alle rivendicazioni della Coldiretti», affermano i vertici dell’organizzazione agricola.

A distanza di un mese, il presidente Battista Cualbu ha incontrato il Governatore per fare il punto della vertenza. «Qualche passo è stato fatto», concede Cualbu anche se la Coldiretti, «resta in attesa di atti concreti». Dall’incontro - riferisce la Coldiretti - è emerso che si sta procedendo nella delega da parte di Agea ad Argea di quelle pratiche comunitarie ferme a causa di anomalie; c’è un’interlocuzione aperta del presidente Pigliaru con il ministero delle Politiche agricole per le domande interessate dal refresh per le quali Agea sta chiedendo indietro i soldi; c’è l’impegno per accelerare la spesa dei 240 milioni di euro della programmazione 2007- 13 del Piano di sviluppo rurale, che rischiano di tornare in Europa se non impegnati entro il prossimo 31 dicembre; e si stanno spostando i soldi, dopo l’autorizzazione della Commissione europea, verso quelle misure in cui vi è carenza per vie delle numerose domande. «Sono segnali incoraggianti e apprezziamo l’impegno del Presidente: significa che qualcosa comincia a muoversi - dice Cualbu - e si stanno affrontando concretamente alcune delle emergenze che abbiamo rivendicato con il documento deliberato dal nostro Consiglio regionale a Nuoro l’11 maggio che poi ci ha portato a manifestare sulla 131 con i trattori. Piccoli segnali che meritano credito ma che non ci soddisfano e sicuramente non ci rassicurano vista la grave situazione che si sta vivendo in campagna dove più che premi dall’Europa, arrivano lettere che chiedono indietro soldi o che addirittura comunicano di averli trattenuti da altre misure».

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