La Nuova Sardegna

olzai/ SOS PER L’assistenza AI PROFUGHI

«Non abbiamo fondi, aiutateci»

«Non abbiamo fondi, aiutateci»

Il consiglio comunale approva una delibera e si rivolge alla Regione

19 luglio 2015
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OLZAI. «Il Comune di Olzai non ha finanze proprie né può attingerle dai capitoli specifici per i Servizi sociali, riservati e appena sufficienti per le necessità della comunità stessa». Da qui l’appello disperato al Governo e alla Regione. È il consiglio comunale del paesino del Nuorese a deliberare appositamente per tentare di far fronte all’emergenza profughi. «Tutto ciò per garantire una gestione ottimale della presenza dei profughi, che sta a cuore anche al nostro Comune e alla sua popolazione, come dimostrato dall’atteggiamento di collaborazione durante l’arrivo improvviso degli undici cittadini eritrei» si legge nel documento. Approvato all’unanimità, venerdì pomeriggio, a due settimane dall’emergenza nell’emergenza, affrontata subito senza battere ciglio.

Era stata la sindaca del paese, in persona, Ester Satta (eletta lo scorso fine maggio), a imbattersi in un gruppo di undici africani persi nelle vie di Olzai, in cerca di una stazione ferroviaria dove avrebbero potuto trovare un treno per la Germania. Sindaco, amministrazione e comunità tutta si mobilitarono per soccorrere gli undici eritrei che si erano allontanati da un agriturismo di Neoneli. Un’emergenza nell’emergenza visto che Olzai già ospita, dal settembre 2014, nell’agriturismo S’Erularju, una trentina di nigeriani, pakistani e bengalesi. Tra questi anche due minorenni assegnati al Comune di Olzai con provvedimenti rispettivamente del Tribunale dei minorenni e della Procura di Sassari.

Un ulteriore obbligo in capo al Comune, così come sancito del resto dalla Conferenza Ministero-Regioni del 10 luglio 2014, oltre a quello «di trovare delle strutture adeguate per il soggiorno dei minori non accompagnati e di garantirne ai titolari il pagamento della metà della retta, ammontante complessivamente a 90 euro giornalieri». L’amministrazione comunale guidata da Ester Satta lamenta, inoltre, la scarsa collaborazione e lo scarso coinvolgimento proprio da parte del ministero dell’Interno «quando è necessario trovare strutture, ma anche mezzi e finanze, per affrontare l’emergenza (...) che potrebbe anche andare a intaccare la stessa sicurezza pubblica».

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