La Nuova Sardegna

Per la morte del poliziotto già 42 “avvisi”

Anche tre mesi fa gli agenti della questura di Nuoro avevano notificato 42 informazioni di garanzia a politici, amministratori, dirigenti della Provincia, alti funzionari del Corpo forestale e dell'En...

18 luglio 2015
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Anche tre mesi fa gli agenti della questura di Nuoro avevano notificato 42 informazioni di garanzia a politici, amministratori, dirigenti della Provincia, alti funzionari del Corpo forestale e dell'Ente foreste regionali, dirigenti del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale, progettisti, costruttori e titolari delle imprese coinvolte nella realizzazione del ponte di Oloè che il giorno dell'alluvione del 18 novembre 2013 crollò causando la morte al poliziotto Luca Tanzi. Dal provvedimento di chiusura indagini erano emerse omissioni inimmaginabili, situazioni di totale abbandono delle strade, negligenze, inosservanza e violazione delle regole. Un ponte progettato e costruito male secondo gli inquirenti, in un punto inappropriato: nel greto del fiume. Allora come ieri, tra gli indagati: Roberto Deriu, all'epoca presidente della Provincia, il direttore generale del Corpo forestale, Carlo Masnata, il comandante Gavino Diana, Anna Maria Pirisi, all'epoca responsabile della protezione civile. E poi Paolo Botti, direttore generale dell'Ente foreste e da Marinella Zizi, responsabile di Nuoro. Ma anche Franco Corosu, Paolo Porcu, Antonio Gaddeo e diversi responsabili tecnici del Consorzio di Bonifica. A Oliena l'informazione di garanzia era stata notificata al sindaco Salvatore Serra.

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