La Nuova Sardegna

Rieletto con una maggioranza schiacciante

di Tito Giuseppe Tola

Sconcerto nel Marghine: i due amministratori, entrambi di area Pd, sono molto stimati

17 luglio 2015
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BORORE. Tore Ghisu è stato rieletto un mese e mezzo fa con una maggioranza schiacciante. Il 67,90% degli elettori ha votato per la sua lista. Anche per questo la notizia degli arresti domiciliari ha suscitato incredulità e sbigottimento.

Incredulità anche a Noragugume, dove Michele Corda è stato sindaco per tre mandati e il suo lavoro di amministratore, durato 15 anni, era apprezzato dalla gente. Lo scorso autunno era stato candidato per la segreteria provinciale del Pd di Nuoro e dal 2011 è presidente del Consiglio industriale provinciale, l’ex Consorzio industriale d’area della Sardegna centrale. Non si era presentato alle elezioni comunali di Noragume perché dopo il terzo mandato consecutivo la legge non consente la candidatura. Quello di Tore Ghisu è invece il quarto mandato, ma non consecutivo. È stato sindaco di Borore dal 1995 al 2000, anno in cui fu riconfermato fino al 2005. Nei cinque anni successivi è stato presidente del Consiglio provinciale di Nuoro e presidente del Consorzio industriale d’area della Sardegna centrale. Nel 2010 viene eletto per la terza volta sindaco di Borore e nel corso del mandato è stato eletto presidente dell’Unione dei comuni del Marghine. Il 31 maggio ha vinto le elezioni comunali precisando che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe ricoperto l’incarico in quanto era tempo di aprire la strada al ricambio generazionale. Ghisu e Corda sono entrambe figure di spicco della politica provinciale. Provengono entrambi dall’area Pd (ex Pci Tore Ghisu ed ex Dc Michele Corda).

Se a Noragugume c’è un altro sindaco, per cui non ci saranno problemi nella gestione del comune, a Borore la situazione è diversa. L’Operazione Hazzard praticamente ha decapitato l’ente. Il sindaco è agli arresti domiciliari, per cui non può uscire di casa, il capogruppo della maggioranza, Antonio Contini, il segretario comunale, Giuseppe Mura, e l’ingegnere capo dell’ufficio tecnico, Marco Contini, invece, non possono mettere piede nel paese perché nei loro confronti è scattato il divieto di dimora nel comune. Per il 23 luglio è convocata una riunione di consiglio comunale, ma senza sindaco e senza segretario è difficile che possa tenersi. Nella maggioranza c’è disorientamento. Il vice sindaco, Mario Trazzi, ha presieduto ieri sera una riunione del gruppo di maggioranza che ha espresso solidarietà al sindaco, al capogruppo, al segretario comunale e al capo dell’ufficio tecnico. Trazzi ha trascorso la mattinata in comune, dove i carabinieri in borghese hanno sequestrato documenti e dei computer, e c’è rimasto fino alle 15. «Per il momento siamo bloccati – dice –, ora vedremo il da farsi. La maggioranza e la giunta esprimono vicinanza e solidarietà al sindaco, ad Antonio Contini, a Marco Contini e a Giuseppe Mura confidando che la magistratura possa fare presto chiarezza. A loro va tutta la nostra stima». Solidarietà nei confronti del sindaco è stata espressa sui social network da diversi concittadini.

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