La Nuova Sardegna

Appalti pubblici “agli amici”, ai domiciliari il sindaco di Borore

di Enrico Carta

L’inchiesta a Oristano: misura cautelare per Ghisu e per l’ex primo cittadino di Noragugume Corda Sono accusati di peculato e falso, altri undici indagati tra tecnici comunali e liberi professionisti

17 luglio 2015
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ORISTANO. Borore come la Hazzard del famoso telefilm. Non si parla l’inglese, ma un linguaggio molto simile a quello dell’altrettanto ormai famosa «Squadra» di sindaci e professionisti che appena qualche settimana fa sono stati travolti da oltre venti misure di custodia cautelare. Ci si aspettava che la procura di Oristano regalasse il preannunciato bis su quel filone d’inchiesta, invece un’altra indagine in fotocopia porta ai domiciliari il sindaco di Borore e presidente dell’Unione dei Comuni del Marghine, Salvatore Ghisu (54 anni), vero protagonista di questa storia al confine o anche oltre il confine tra legalità e politica.

Stavolta, a differenza del caso della «Squadra», non c’è una cupola che azionerebbe la giostra degli appalti pilotati. A Borore, stando alle accuse mosse dal pubblico ministero Armando Mammone, ci si muoveva proprio come nella contea di Hazzard. Lì c’era Boss Hog con le sue trame puntualmente smascherate dai coraggiosi Bo e Luke, nel Marghine c’era il sindaco che però inciampa incastrato da una marea di intercettazioni, da pedinamenti, da testimonianze e da atti attraverso i quali i carabinieri della Compagnia di Oristano coi loro colleghi della sezione di polizia giudiziaria hanno chiuso il cerchio.

E assieme a questo si chiude anche l’indagine con l’avviso che è stato notificato ad altre dodici persone oltre al primo cittadino. Sono indagati per peculato, falso ideologico, falso materiale, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ovvero di colui al quale affidare l’opera pubblica e frode in pubbliche forniture. I domiciliari disposti dal giudice per le indagini preliminari Silvia Palmas toccano anche l’ex sindaco di Noragugume Michele Corda (45 anni), presidente del Consorzio Industriale della Provincia di Nuoro e qualche anno fa candidato alla segreteria provinciale del Pd.

Ci sono poi alcuni divieti di dimora a Borore e riguardano Marco Contini, ingegnere di 48 anni responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, che come il sindaco è difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni. E ancora Antonio Contini, 37 anni, a sua volta ingegnere ed ex vicesindaco a Borore, e Giuseppe Mura, 59 anni di Ghilarza, segretario comunale per le amministrazioni di Borore e di Norbello.

Gli avvisi di fine indagine riguardano invece il sindaco di Nughedu Santa Vittoria, Francesco Mura (32 anni), nella veste professionale di geometra; Antonino Faedda, 47 anni responsabile dell’Area Tecnica e Lavori pubblici del Comune di Sedilo; Maurizio Salvatore Cherchi, 59 anni, agronomo di Cagliari; Renato Deriu, 52 anni, ingegnere di Selargiu; Paolo Pirri, 41 anni, geometra responsabile tecnico del Comune di Nughedu Santa Vittoria; Stefano Maoddi, 37 anni, ingegnere di Gavoi; Luciano Fenudi, 37 anni, geometra di Ottana; Gianni Alberto Nieddu, 45 anni, geometra di Sedilo.

Sono i nomi di un’inchiesta che avrebbe fatto girare, sempre nelle solite “giuste” tasche, decine di migliaia di euro che arrivavano grazie alle progettazioni e all’attribuzione degli appalti cuciti su misura. Nel frattempo, secondo l’accusa, il sindaco grazie a quei lavori accresceva il proprio potere politico.

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