La Nuova Sardegna

Sparito un pastore su tre cresce il numero di pecore

 Sparito un pastore su tre cresce il numero di pecore

Cambia il mondo agropastorale, sono sempre di più le aziende in pianura Scompare la transumanza. In 30 anni il numero di capi ovini lievitato del 28%

15 luglio 2015
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CAGLIARI. Il pastore 2.0 è sempre più tecnologico e in linea con le linee guida dell’economia. Il mestiere è cambiato nel profondo. Gli ovili sono sempre di meno. Aumenta il numero di pecore. Si è quasi persa la tradizione della transumanza. I pastori scelgono di restare in pianura. È la metamorfosi del comparto ovino che emerge dall’indagine condotta dall'ufficio studi dell'Ara Sardegna, l'associazione regionale degli allevatori. Dal 1982 al 2010 quasi 7 mila aziende sono sparite. Per essere precisi 6.886, il 35 per cento del totale. Da 19.555 si è passati a 12.669 imprese. L'emorragia si è registrata tra il 1990 e il 2010. Sono scomparsi 7.097 pastori, riducendosi da 19.766 a 12.669 (36%). Le pecore sono aumentate dal 1982 al 2010 di 656.664 capi. Sono passate da 2.371.709 a 3.028.373, con una crescita del 28%. «Incrociando i dati provincia per provincia emerge il mutamento della pastorizia negli ultimi 30 anni. «Ma in particolare negli ultimi 20 – dice il direttore dell'Aras Marino Contu – i pastori hanno abbandonato le montagne. Sono diminuiti perché si sono professionalizzati, hanno investito nella tecnologia. Sono state installate 6 mila mungitrici, sono migliorati la qualità dei prodotti e il benessere animale. Negli ultimi 10 anni sono stati investiti 600 milioni di euro di risorse comunitarie che hanno migliorato lo stato di salute dei capi». In questo contesto sono venuti a mancare i piccoli. Chi ha accettato il cambiamento, in cui si sono attraversati periodi molto difficili, ha allargato il gregge. Nei 28 anni che vanno dal 1982 al 2010 la media di pecore per azienda è cresciuta del 97 per cento, passando da 121,3 capi a 239. «I dati provinciali dicono che i pastori hanno deciso di stanziarsi in pianura – ribadisce il presidente dell'Aras Sandro Lasi – abbandonando la montagna, dove invece si è investito sui bovini. Nel periodo preso in esame, le pecore sono cresciute del 79% nel Medio Campidano (da 130.138 a 233.105), del 47% a Oristano (337.773 a 496.452) e del 46% a Sassari (da 598.339 a 875.204), che ha superato Nuoro divenendo il territorio provinciale dove ci sono più pecore in assoluto».

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