La Nuova Sardegna

La Costa Smeralda vola: più 10%

di Serena Lullia

Giugno record negli hotel. A Olbia a prevalere nelle strutture sono gli stranieri

14 luglio 2015
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ARZACHENA. Con un pizzico di umiltà anche la Costa Smeralda ha imparato ad andare a cercare i turisti in giro per il mondo. La reginetta delle vacanze non smette di credere nella sua superba immagine, ma si adegua ai tempi. E per battere la concorrenza esporta la sua bellezza senza età a domicilio, nelle fiere, nelle vetrine internazionali del turismo. E la promozione internazionale la premia con un segno più nelle prenotazioni. A oggi si parla del dieci per cento in media. «Gli albergatori sono molto contenti per come si è chiuso il mese di giugno – commenta Adriana Pintus, presidente del Consorzio che mette insieme gli imprenditori dell’accoglienza di Arzachena –. Le strutture ricettive che si lamentano perché non hanno tutte le camere prenotate sono quelle che non hanno investito nella promozione lo scorso inverno. In generale, dopo una lieve flessione nell’ultima settimana di giugno i numeri stanno ritornando positivi». Ma mentre gli italiani sono rari nelle strutture dai quattro stelle in giù, tenute vive dagli stranieri, si registra una presenza in crescita di vacanzieri tricolore nei cinque stelle, soprattutto famiglie con bambini. «Non ci sono invece segnali positivi nei servizi – aggiunge la presidente Pintus –. Significa che il cliente non sta usufruendo di ristoranti, escursioni o noleggio gommoni. La situazione è statica e in alcuni in casi in calo»

Olbia. Hotel pieni a Olbia, un po’ meno i portafogli degli albergatori. Per non perdere quote di mercato gli imprenditori dell’accoglienza hanno congelato il costo delle stanze anche quest’anno. Dal 2009 i tariffari delle prenotazioni non sono mai stati aggiornati. «A livello di presenze mediamanente ci attestiamo sui numeri dello scorso anno – spiega Fabio Fiori, presidente dell’Associazione albergatori Olbia –. Purtroppo il costo dei trasporti per arrivare in Sardegna, sia in nave che in aereo, resta molto alto. È una delle cose di cui si lamentano i nostri clienti. La loro vacanza risulta quindi condizionata da questo costo elevato. Noi abbiamo le tariffe congelate per il sesto anno consecutivo. Di conseguenza per noi si riducono i margini di guadagno, una realtà che non può certo farci cantare vittoria. Lo scorso anno è finita senza vincitori nè vinti. Abbiamo mantenuto un altro anno aperti con la speranza che il margine fosse maggiore. Non ci siamo riusciti, speriamo vada meglio quest’anno anche se i segnali non vanno proprio in quella direzione». Pochi gli italiani in vacanza a Olbia. A mantenere alti i numeri del turismo in città sono gli stranieri. «Gli italiani sono pochi – precisa Fiori –.Un dato da cui traspare la difficoltà economica che sta attarversando l’Italia. E infatti i pochi turisti tricolore che vengono fanno brevi periodi di villeggiatura. Va invece molto bene il mercato tedesco, svizzero, norvegese, svedese, inglese e francese».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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