La Nuova Sardegna

Centenari sardi, nei formaggi il segreto della longevità

Un'immagine d'archivio di un caseificio
Un'immagine d'archivio di un caseificio

Milano, presentata a Expo 2015 la ricerca di Luca Deiana: una dieta a base di un mix di pecorini allunga la vita

12 luglio 2015
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MILANO. Un mix calibrato di formaggi pecorini allunga la vita. L'ha scoperto il ricercatore dell'università di Sassari Luca Deiana. La sua ricerca è stata presentata ieri, sabato 11, all'Expo dopo aver vinto un bando internazionale.

Il docente è uno dei professionisti che negli ultimi 20 anni si è dedicato con più impegno allo studio dei centenari dell'isola.

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«E dopo tanto tempo passato ad analizzare le schede alimentari e le abitudini esistenziali di migliaia di sardi che hanno superato il secolo di vita – spiega adesso – posso dire che proprio questa dieta particolare ha contribuito a rendere particolare il fenomeno non soltanto nelle zone d'Ogliastra e delle Barbagie solitamente indicate come Zone Blu, ma anche in molte altre della nostra regione: insomma, è un po' tutta l'isola ad essere contrassegnata da questi invidiabili aspetti. Ne ho le prove, statistiche e non solo: persino a Sassari e ad Alghero ci sono picchi di longevità che si ripetono nei decenni in una maniera incredibile».

«In questo caso però ho sperimentato sui ratti sommistrando a due gruppi diversi quantità e miscele differenti di formaggi – chiarisce il ricercatore – Il risultato è stato che la vita di questi animali era influenzata più positivamente nella sua durata dal fatto di mangiare pecorini dell'isola piuttosto che miscele di prodotti nazionali acquistati nelle catene della grande distribuzione. Un esito che, com'è ovvio, dovrà adesso venire esteso con elaborazioni analitiche sugli esseri umani. Ma che è in qualche modo già riscontrabile negli esami del tipo di diete alimentari seguite per decenni da tutti gli ultranovantenni con i quali sono venuto a contatto nella mia ricerca in Sardegna: per loro, in tutti i casi, i formaggi nostrani sono ricorrenti a pranzo e a cena».

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Da qualche tempo in pensione, Luca Deiana continua a lavorare "a titolo gratuito", come lui stesso tiene a sottolineare, per l'ateneo sardo. Gli sviluppi della sua ricerca Akea, A kent'annos, sono stati fin dagli scorsi anni incoraggiati dal precedente rettore Attilio Mastino. «E ora elogiati in una lettera nella quale si complimenta per il riconoscimento internazione ottenuto all'Expo dallo stesso rettore in carica, Massimo Carpinelli», ricorda con soddisfazione lo studioso.

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A Milano il professore ha presentato un breve filmato che riassume l'intera programmazione scientifica sviluppata nell’isola. Il resoconto di ieri ha costituito la sintesi della ricerca condotta da Deiana proprio nell’ambito dello studio Akea.

Lo stesso lavoro che ha dato la possibilità di creare un archivio comprendente più di 3.300 centenari, tra deceduti e viventi, e di oltre 22.000 persone con età compresa tra i 90 ed i 99 anni. «Oltre a una Biobanca della longevità, dove sono conservati a - 20° e a -80° Dna, siero, plasma ed elementi cellulari», aggiunge Luca Deiana.

Del progetto arrivato all’Expo, rassegna internazionale dedicata proprio al cibo come energia per la vita, sono partner la Regione (suo lo slogan sull’Isola senza fine con la quale partecipa alla kermesse milanese), i dipartimenti sassaresi di Agraria e Veterinaria, l’agenzia Agris e il Cnr. (pgp)

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