La Nuova Sardegna

Puc in ritardo, sette i Comuni diffidati

Primi centri richiamati dalla Regione: avranno 60 giorni di tempo per adeguare i piani al Ppr

08 luglio 2015
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CAGLIARI. Diffidati per non aver approvato il piano urbanistico comunale che doveva essere adeguato a quello paesaggistico regionale. È questa la punizione infilitta dall’assessorato agli Enti locali a i sette Comuni costieri ritardatari. A finire dietro la lavagna sono Cuglieri, Gonnesa, Loiri Porto San Paolo, Pula, Santa Giusta, San Teodoro e Villaputzu . Però si sa già che la lista sarà molto più lunga sin dai prossimi giorni: sono ancora molti, troppi secondo la Regione, i Comuni in ritardo nel rispettare i tempi rigidi dell’urbanistica, oppure si sono fatti avanti – come nel caso dei sette diffidati – con documenti incompleti. Ad accelerare l’iter è stata di recente la legge sull’edilizia, l’ex Piano casa, approvato di recente dal Consiglio regionale. In uno di quegli articoli è scritto a chiare lettere che i le amministrazioni comunali non possono tirare ancora per le lunghe una procedura che «è indispensabile anche con l’adeguamento al Piano paesaggistico, per la tutela del territorio a cominciare da quello costiero». Ora i Comuni diffidati avranno sessanta giorni di tempo mettersi in regola. Superata quella che nei fatti è l’ultima proroga concessa, sarà il presidente della Regione a nominare uno o più commissari che, a quel punto, potranno e dovranno decidere con i poteri del Consiglio comunale. È chiaro che la decisione della Giunta scatenerà più di una polemica, soprattutto perché da tempo i sindacai contestano «l’intreccio delle norme regionali che troppo spesso sono di difficile lettura per gli uffici tecnici». Ma è pronta la replica dell’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu: «Il decreto di diffida – sostiene – non è un provvedimento di ostilità verso le amministrazioni, bensì un richiamo perentorio alla necessità di completare percorsi che da troppo tempo non riescono a trovare il punto d'arrivo». La ricostruzione della Giunta è questa: «Con l'approvazione della legge sull’edilizia, il Consiglio regionale ha voluto accelerare i procedimenti e quindi la legge va rispettata». I sindaci comunque avranno diritto alle controdeduzioni: «Rimane salva sottolinea Erriu - la possibilità di giustificare gli eventuali ritardi per cause non imputabili alle amministrazioni comunali. L'assessorato resta in ogni caso a disposizione per accompagnare i municipi in ritardo nelle fasi di adeguamento dei piani urbanistici». Ora bisognerà vedere quanto la lista dei diffidati si allungherà nei prossimi giorni e quali altri Comuni finiranno dietro la lavagna. In questo caso, i primi a essere bacchettati sono stati quelli costieri in Gallura, nel Sulcis, nel Cagliaritano, nel Sarrabus e nell’Oristanese tra l’altro spesso amministrati anche da sindaci del centrosinistra. Però non è un problema di casacca, ma solo della certezza – sostengono in Regione – che la tutela del paesaggio sia uniforme in Sardegna. Il resto arriverà con la prossima legge urbanistica che l’assessore Erriu ha annunciato per questo mese.

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