La Nuova Sardegna

Vertice fra Pigliaru e Soru È il patto dello «Svizzero»

di Umberto Aime
Vertice fra Pigliaru e Soru È il patto dello «Svizzero»

I due presidenti si sono incontrati in un storico caffè ma sono stati scoperti Al centro del confronto gli Stati generali del centrosinistra lunedì a Sanluri

07 luglio 2015
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CAGLIARI. Il patto del cornetto e del cappuccino in un caffè, poi ognuno per la sua strada dopo anche una calorosa stretta di mano. Francesco Pigliaru, presidente della Regione, e Renato Soru, segretario regionale del Pd, hanno scelto quanto che c’è di più informale, un tavolino e due sedie, per decidere quali saranno gli argomenti all’ordine del giorno degli Stati generali del centrosinistra. Che saranno fra una settimana, lunedì 13 luglio, non più a Milis ma nel teatro di Sanluri, città natale dell’eurodeputato. Molte settimane fa Soru aveva sibilato che con Pigliaru non sarebbe andato neanche in pizzeria, ma da allora molto dev’essere cambiato se i due si sono dati appuntamento e incontrati di prima mattina a colazione.

Chi ha pagato il conto? È un piccolo mistero e di sicuro il meno importante, ma sarebbe curioso sapere la verità sullo scontrino del lunedì. Quello che in premessa sembra essere più significativo è il luogo neutrale scelto. Basta il nome del caffè, «Svizzero», per ribadire quanto Soru ha detto di recente e con decisione sulla qualità dei rapporti con il governatore: «Tranquilli, non riuscirete a farci litigare». Così è stato: il colloquio è durato una buona mezz’ora e l’unico commento finale degli entourage è stato questo: «Molto costruttivo». Nonostante i due protagonisti siano stati “pizzicati” (è eloquente la foto pubblicata da Ansa.it) si sa poco nulla degli argomenti discussi dal presidente e dal segretario.

Rimpasto sì o no? È molto difficile che il tema più sponoso del rapporto fra i partiti della coalizione e la Giunta sia stato al centro dell’insolito vertice. Da giorni Pigliaru e Soru avrebbero concordato che dell’eventuale cambio di poltrone e assessori torneranno semmai a parlare alla fine dell’estate. A settembre, quando la Sardegna conoscerà anche le proposte del Governo, l’ha promesso il premier Matteo Renzi, su quale potrebbe essere il risarcimento sulla questione insularità. Sarà quello, in tutti i sensi, il mese della svolta dentro e fuori la Giunta. Prima c’è «molto altro cui dobbiamo pensare e fare per far uscire l’isola dalla crisi», hanno ripetuto più volte i portavoce dei due leader anche dopo la sconfitta elettorale del centrosinistra alle amministrative di giugno. Batosta da sempre indicata come il vero motivo delle recenti fibrillazioni nella coalizione.

Azione di governo sì o no? Messa la sordina ai cambi in corsa dopo diciannove mesi, Pigliaru e Soru potrebbero aver parlato di come rafforzare e accelerare il passo della Giunta. Il governatore non molti giorni fa è stato chiaro dopo il vertice con i consiglieri regionali dell’alleanza: «Le riforme che presenteremo e faremo, dagli enti locali alla sanità, dalla macchina Regione al piano energetico, sono così importanti che non valgono certo un rimpasto». A questo punto è proprio sui tempi del rilancio immediato dell’azione di governo che potrebbe essersi incentrato il faccia a faccia allo «Svizzero». Perché è di tempi, oltre che argomenti nei «diversi tavoli tematici programmati», che il centrosinistra vuol discutere negli Stati generali di Sanluri. «Serve più celerità e bisogna essere molto incisivi», è quello che da settimane invocano tutti gli alleati, a cominciare dal Pd. Se lo diranno in quello che non è più un conclave visto che, a Sanluri, sono stati inviati non solo i segretari di partito e la Giunta, ma anche parlamentari, consiglieri regionali e sindaci. «Sarà un’importante occasione di confronto», è l’annuncio di Pietro Cocco, capogruppo del Pd. Oggi ha convocato, a Cagliari, i 19 consiglieri regionali del partito per quello che sarà un preritiro. I Dem, a Sanluri, vogliono presentarsi compatti e questo sì che sarebbe un primo risultato.

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