La Nuova Sardegna

«Michela Murgia finanziata da Onorato»: Cappellacci rinviato a giudizio per diffamazione

Michela Murgia e Ugo Cappellacci in una trasmissione tv prima delle regionali
Michela Murgia e Ugo Cappellacci in una trasmissione tv prima delle regionali

Durante la campagna elettorale per le regionali 2014 il governatore uscente sostenne che la scrittrice, anche lei candidata alla presidenza, riceveva contributi dall'armatore di Moby

07 luglio 2015
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CAGLIARI. Ugo Cappellacci, ex presidente della Sardegna, ora consigliere regionale e coordinatore
sardo di Forza Italia, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver diffamato la scrittrice Michela Murgia (rappresentata dall’avvocato Rita Tolu).

È quanto deciso oggi, martedì 7, dal gip di Cagliari Giuseppe Pintori che ha disposto il processo per l’ex presidente della Regione (difeso dall’avvocato Guido Manca Bitti), per il quale il processo si aprirà il prossimo 15 dicembre.

La vicenda è legata alle dichiarazioni di Cappellacci che - nella corsa per le elezioni regionali del febbraio 2014 vinte da Francesco Pigliaru - aveva denunciato che l’armatore della Moby Lines Vincenzo Onorato stava finanziando la scrittrice di Cabras, candidata per la coalizione Sardegna Possibile.

La circostanza, smentita dalle indagini, era stata subito negata sia da Murgia che da Onorato i quali, successivamente e separatamente, hanno denunciato l’ex governatore.

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La questione del finanziamento aveva suscitato un certo clamore, poiché la campagna elettorale si era infiammata proprio sul tema della continuità territoriale marittima. Tutto era precipitato quando, sulla sua pagina Facebook, la scrittrice aveva definito Cappellacci «lo Schettino della politica, pessimo ex presidente e pessimo ex armatore», facendo riferimento alla flotta sarda studiata dal governatore uscente per aggirare il caro traghetti imposto dalle compagnie di navigazione con le quali Cappellacci era entrato in aperto contrasto.

La replica a Murgia non si era fatta attendere e, nella tappa sassarese del suo tour elettorale l’allora presidente aveva risposto: «C’è una signorina che dice che io sono il comandante Schettino: se è così, lei è la Costa Concordia ed è destinata ad affondare mentre fa l’inchino agli armatori».

Cappellacci era poi tornato diverse volte sul tema e in più di un’intervista aveva sostenuto che la campagna elettorale di Murgia era stata finanziata dall’armatore.

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