La Nuova Sardegna

guamaggiore, vicino al nuraghe Barru

Trovati i resti di un “gigante”

di Luciano Onnis

Lo scheletro è di età nuragica: un femore lungo 60 centimetri

04 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





GUAMAGGIORE. Doveva appartenere a un uomo di proporzioni gigantesche lo scheletro trovato a circa un metro sotto terra nell'insediamento archeologico attorno al nuraghe Barru, località nelle campagne fra Guamaggiore e Guasila, territorio che segna il confine fra Marmilla e Trexenta.

Nessun giallo, si tratta sicuramente di uno scheletro di età nuragica, come riscontrato dagli studiosi della Soprintendenza archeologica.

Gli scavi tutt'ora in corso hanno permesso di riportare alla luce i resti ossei di una persona, certamente di sesso maschile, la cui statura doveva essere imponente.

Lo lascia presupporre il femore, di una lunghezza di circa 60 centimetri, sicuramente una misura superiore rispetto al normale. Le ossa sono state prese in custodia dagli esperti della Soprintendenza, che cercheranno adesso, oltre che stabilire definitivamente il sesso, di datare le ossa con la maggiore precisione possibile. Il territorio a cavallo fra Marmilla e Trexenta continua a rivelarsi uno scrigno di testimonianze storiche e archeologiche, in continuità con le zone appena più a nord di già accertato valore archeologico come Barumini, Serri, Gergei e Mandas. Stavolta a restituire un importante reperto come lo scheletro gigante trovato fra Guamaggiore e Guasila, ai confini appunto di Marmilla e Trexenta.

Qui, in località Barru dove sta tornando alla luce con gli scavi tutt'ora in atto un insediamento abitativo attorno alla torre nuragica (denominato appunto nuraghe Barru), che potrebbe riservare molte sorprese. I due Comuni interessati hanno ricevuto un finanziamento di 850 mila euro per avviare gli scavi, ma visto il valore storico di quanto sta tornando pian piano alla luce puntano su ulteriori contributi.

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative