La Nuova Sardegna

Sanità: la stretta finale Riforme per ospedali e Asl

Sanità: la stretta finale Riforme per ospedali e Asl

Entro luglio il riordino regionale dei posti letto: scenderanno a non più di 5.600 In parallelo anche la riorganizzazione delle Aziende: si va da quattro a una sola

29 giugno 2015
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CAGLIARI. Luglio sarà il mese decisivo per una sanità che è il grande malato di Sardegna. Divora oltre la metà del bilancio della Regione, 3,3 miliardi, e anche la spesa farmaceutica è in vetta alla classifica nazionale. Dall’inizio dell’anno, c’è stato più di un segnale positivo, con il costo che ha cominciato a rallentare. Ma la strada da fare è ancora lunga e a luglio dovrebbero scattare le contromisure. Oltre alla centrale unica per gli appalti, è l’assessore alla Salute Lugi Arru ad annunciare: «Presenteremo il riordino della rete ospedaliera e la riorganizzazione delle Aziende sanitarie». Tutto dovrà essere messo sulla carta prima di agosto, quando scadrà il mandato dei commissari delle Asl, nominati alla fine dell’anno scorso e già rinnovati un volta, aprile.

Rete ospedaliera. L’ultimo censimento sui posti letto è impietoso: sono 6.800 ma non dovrebbero essere più di 5.600. Il taglio dovrà essere netto e rischia di diventare anche molto impopolare, però è indispensabile. La legge approvata a novembre dal Consiglio regionale e dalla sola maggioranza di centrosinistra è chiara: i costi per i ricoveri, intorno ai mille euro al giorno, rischiano di trascinare sempre più affondo la sanità. La riorganizzazione dei posti letto – ancora dalla legge di novembre – è un passaggio indispensabile e deve essere tutto a favore della medicina del territorio. È questa la razionalizzazione attesa senza intaccare i livelli minimi di assistenza nei vari territorio, Non è una sfida semplice, ma andrà vinta.

Riordino delle Asl. È l’altro punto critico e fondamentale degli appuntamenti di luglio. Molto del percorso della nuova sanità passerà per la riforma degli enti locali dopo le Province. Si sa che la nuova mappa delle amministrazioni pubbliche sarà corretta in questi e sarà quella la base per stabilire quante Asl ci saranno in futuro. Anche se continua a tenere banco l’ipotesi di una sola Azienda sanitarie regionale, è molto più probabile che alla fine non siano meno di quattro, più quella per le emergenze, i due policlinici e il Brotzu di Cagliari. Dall’assessorato preferiscono non far trapelare indiscrezioni, ma fanno sapere: «Rispetteremo i tempi e a luglio presenteremo il piano». Bisognerà vedere quale sarà la reazione della maggioranza di centrosinistra.

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