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Il sindaco Sanna: «Che orgoglio» Ganau: «Triplete!»

di Daniela Scano
Il sindaco Sanna: «Che orgoglio» Ganau: «Triplete!»

La gioia del presidente del consiglio regionale, super tifoso L’arcivescovo: mi sarei camuffato per andare a Reggio

27 giugno 2015
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SASSARI. A casa, per scaramanzia, come l’ex sindaco di Sassari e presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. Oppure davanti a un mega schermo, con il cuore che batte all’impazzata. O ancora in una nuova città, con la Dinamo nel cuore. La finale è stata vissuta così dai sassaresi che hanno o hanno avuto un ruolo istituzionale.

Il sindaco Nicola Sanna ieri è rincasato presto, dopo una giornata piena di impegni. E dopo la partita è riemerso con una dichiarazione d’amore incondizionato per la squadra. «È esplosa la Dinamite – esplode in un fiume di parole –. Ero a Cagliari questa mattina e chi mi riconosceva mi salutava con un “Forza Dinamo”». «È un risultato meritato, la squadra ha dimostrato di essere fortissima. La città è orgogliosa, la Sardegna è orgogliosa – dice –: è una carica enorme per tutta la popolazione, per tutti gli sponsor e per gli operatori economici e per tutti quelli che credono che lo nostra Isola abbia la capacità di stare al centro dell’attenzione nazionale e internazionale. Ci aspetta una altra prova, quella europea più difficile. Intanto ci godiamo questo successo storico che ci ricorda la vittoria dello scudetto del Cagliari nel 1970».

«Sono vicino alla città, alla squadra e a tutti i sassaresi che hanno creduto che il sogno si potesse realizzare – prosegue Sanna –. Ringraziamo tutta la società, il presidente Stefano Sardara, l’allenatore Meo Sacchetti e tutta la squadra per avere costruito un gioiello».

Felice all’inverosimile anche l’arcivescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei. «Sarei andato anche a Reggio Emilia, magari camuffato, pur di tifare Dinamo. Mi ha davvero coinvolto questa squadra». Padre Paolo ieri sera si è messo davanti alla tv e qualche preghierina particolare l’ha detta. E sì, per uno scudetto una “buona parola” andava messa. Padre Paolo la sua parte l’ha fatta: «Sono tornato indietro di cinquant’anni _ dice _. Da giovane seguivo l’Esperia Cagliari, che qualcosa di significativo faceva».

Ma con la Dinamo l’emozione è andata alle stelle. «Ho provato ansia e ammirazione per questi cestisti che si sono impegnati allo spasimo - ha commentato il vescovo -. Sono stati poi tutti magnifici. Grande Dinamo, siamo orgogliosi e l’isola ti ringrazia».

Anche Gianfranco Ganau è un tifoso assoluto. La mattina l’ha passata a Cagliari al convegno promosso dall’Istituto europeo per la ricerca, la formazione e l’orientamento professionale dei disabili. Il primo pomeriggio a Oristano, per una riunione di direzione del Pd. A mezza sera a Sassari, per le lauree in piazza d’Italia. Tante strette di mano, tanti auguri e scongiuri, con la mente rivolta al fischio d’inizio dell’ultima battaglia. Perché se c’è una cosa che tutti sanno del presidente del consiglio regionale è che della Dinamo è, insieme a moglie e figlia, da sempre ultratifoso. E proprio in famiglia l’ex sindaco di Sassari si è “rintanato” per assistere all’incredibile, ultima partita. Una delle tante scaramanzie da non spezzare: mai, se non si è al Palazzetto a tifare, guardare la partita in altro posto che a casa propria. E dopo la partita il commento è quasi commosso. «Tripletta! Un risultato enorme per la Sardegna, complimenti alla società, ai tecnici, ai giocatori e all’allenatore – scandisce le parole –. Auguri a Sassari e a tutta la Sardegna. Siamo Campioni di Italia! È stata una partita incredibile come tutto il campionato e tutte le finali di play off, siamo stati capaci di sognare e il sogno è diventato realtà. Grazie al presidente Sardara, ai tecnici ai giocatori e a tutti i tifosi dell’isola per lo straordinario risultato raggiunto».

«Non ci sono assolutamente parole – per Alessandra Giudici, ex presidente della Provincia – per descrivere la gioia incontenibile di questo magnifico momento. Siamo tutti matti per questa squadra che ci ha regalato emozioni difficili da spiegare con le parole. Questa società, questi ragazzi sono l’orgoglio e il simbolo di tutta la città e di tutta la Sardegna».

Tra i tifosi che non hanno potuto assistere dal vivo alla partita c’era anche il prefetto Salvatore Mulas. Era appena arrivato a Verona, la sua nuova sede, ma ieri sera non ha rinunciato a guardare la partita della Dinamo in televisione. Secondo lui, l’impegno profuso in questa memorabile impresa sportiva è la metafora di un territorio che può sconfiggere con la stessa grinta anche il nemico più temibile: la crisi.

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