La Nuova Sardegna

Tutto Dinamo

«Sarò lì con il cuore che scoppia»

Geppi Cucciari, super tifosa da quando aveva 15 anni, oggi sugli spalti al PalaBigi

26 giugno 2015
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SASSARI.

Al Forum di Assago si è sgolata per i suoi idoli. Sciarpa biancoblù, tifo incessante per la sua squadra. Oggi Geppi Cucciari sarà a Reggio Emilia, protagonista anche lei della partita della storia.Tra l’attrice e conduttrice di Macomer e la Dinamo l’amore, fortissimo, è nato molto tempo fa. «Seguo la Dinamo da sempre – racconta – Quando avevo 15 anni, accanto al poster del mio gruppo musicale di riferimento, i Level 42, troneggiava il mini poster in omaggio con La Nuova Sardegna della formazione della Dinamo di allora. Poi ricordo tutti gli anni di Emanuele Rotondo, mio pseudo coetaneo, che avrei amato vedere in campo questi giorni». Geppi ricorda la sua esperienza con la palla a spicchi. «Io in quel campo giocavo contro il Sant’Orsola. Poi altrove, a Sassari in campi assurdi, tipo il Coni, contro la Virtus, all’aperto contro la Gioins. Tanti raduni PGS. E loro per noi da sempre un punto di riferimento. Ho iniziato a giocare quando avevo 5 anni e non ho ancora smesso. Il basket non è una malattia, è una cura. Quand'ero piccola, guardando uno dei miei programmi preferiti, Saranno Famosi, ho sentito questa frase: "il monopoli è un gioco, il calcio è uno sport, il basket è una metafora della vita". Avevo solo 10 anni, ma ho subito pensato che questa cosa fosse vera. Il basket allena te, il tuo corpo e la tua mente. Ti insegna a gestire la tua forza, moderare la tua rabbia e a stare in mezzo agli altri anche quando vorresti essere altrove». La memoria di Geppi torna indietro agli esordi: «Ho cominciato con Le Pleiadi, la storica squadra macomerese con la suora in panchina che diceva "brotzu cadotzu" a chi tirava i tiri liberi. Solo dopo ho realizzato che augurava un ricovero ospedaliero, in realtà. Ma con leggerezza. Tutta quella che mi porto ancora appresso legata a tutti i ricordi con le mie compagne di squadra, di Elmas, del San Salvatore e della Virtus Cagliari». Geppi dice di essere felicissima della finale tra Sassari e Reggio: « Domani (oggi ndr) sarò al palazzetto di Reggio Emilia. Lo sport accende e sazia il desiderio di rivalsa, cosa che anima il mio popolo da sempre. In realtà penso che queste due squadre non abbiano niente di minore se non la pressione antropica cittadina.Ho seguito tutte le partite, alcune a Sassari, a Milano, a Reggio Emilia e le altre in tv da Torino, da Milano, da Bruxelles, l’ultima addirittura da sopra un treno. Gridavo e la gente si avvicinava a vedere se non stessi bene o che. Scusate, è la Dinamo, rispondevo». Emozioni forti, da condividere: «Il calore che si sta sviluppando attorno a questa squadra è bellissimo, io conosco i giocatori dagli spalti e sono amica di Stefano Sardara e della famiglia Milia. Oggi sarò a Reggio Emilia. Con delle pastigliette della pressione in borsa perché la Dinamo fa battere il cuore, ma nella modalità elettrocardiogramma sotto sforzo».

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