Oggi le prime verifiche su pc e telefoni sequestrati
La Procura affiderà l’incarico al consulente che deve eseguire gli accertamenti Al setaccio computer e cellulari sequestrati nell’abitazione di un 24enne di Nule
SASSARI. Oggi è il giorno dell’affidamento dell’incarico al consulente che dovrà eseguire gli accertamenti tecnici non ripetibili su telefoni e computer sequestrati dai carabinieri – su ordine della Procura di Nuoro – nell’abitazione di un 24enne di Nule. Si tratta del giovane indagato insieme al cugino minorenne per l’omicidio di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso a fucilate la mattina dell’8 maggio a Orune.
Domani, invece, l’incarico per lo stesso tipo di esame verrà affidato al consulente nominato dal pm della Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Sassari per quanto riguarda gli oggetti elettronici prelevati da casa del diciassettenne. Operazioni alle quali parteciperanno l’avvocato Mattia Doneddu – oggi per la posizione del 24enne – e il collega Agostinangelo Marras domani per il minorenne. L’obiettivo è capire se e come telefoni e pc possano aver trasmesso messaggi o e-mail di interesse per le indagini. Se ci siano cioè stati contatti tra i due giovani e se durante eventuali conversazioni si siano detti qualcosa che possa aiutare gli inquirenti a chiudere il cerchio.
È un’inchiesta complessa quella che tenta di far luce sugli autori di un delitto commesso alle sette del mattino, davanti a decine di studenti che come la vittima aspettavano il pullman per poter andare a scuola, a Nuoro. Un omicidio premeditato, organizzato nel dettaglio. Per raggiungere la Barbagia gli assassini si sarebbero serviti di due macchine. Una è quella che, come ormai accertato, apparteneva a Stefano Masala, il 29enne di Nule scomparso proprio il giorno dopo l’omicidio di Gianluca. L’altra auto sarebbe stata vista da numerosi testimoni che avrebbero raccontato di una vera e propria staffetta che avrebbe consentito al killer – che era a bordo di una seconda auto – di andare a colpo sicuro.
Ma per il momento nessuna novità eclatante sembra emergere dalle indagini, il riserbo è assoluto anche perché c’è un secondo fronte investigativo da tenere sotto controllo: quello relativo alla misteriosa sparizione di Stefano Masala. La sua famiglia, a un mese e mezzo dalla scomparsa, spera ancora di poterlo riabbracciare.
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