La Nuova Sardegna

Migranti da Elmas a Monastir

La prefettura conferma: l’ex scuola candidata a diventare centro d’accoglienza

19 giugno 2015
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SASSARI. Da scuola a casa d’accoglienza, centro principale nell’isola: è questo il futuro immaginato per l’istituto di Monastir dove un tempo si svolgeva attività di formazione per la polizia penitenziaria. L’emergenza sbarchi ha dato un’accelerata a un progetto in itinere già da qualche mese: come conferma la prefettura di Cagliari, l’ex scuola potrebbe ospitare il nuovo Cara - Centro accoglienza regionale autorizzata – vista l’imminente chiusura di quello di Elmas a causa delle pessime condizioni strutturali dell’edificio. La prefettura spiega che lo stabile di Monastir è da tempo oggetto di verifica insieme al ministero dell’Interno e della Giustizia e che «il Comune di Monastir ha collaborato con la prefettura per individuare i possibili necessari interventi di adeguamento». Tuttavia «non è stata ancora assunta alcuna determinazione definitiva». Rispetto all’allarme lanciato dal deputato di Unidos Mauro Pili sull’arrivo, nell’ex scuola, di 800-1000 migranti, la prefettura precisa che «la capacità ricettiva della struttura non dovrebbe superare le 230 unità». Dieci in più rispetto al Cara di Elmas, dove però al momento i migranti alloggiati sono più di 300.

Sull’emergenza migranti interviene anche l’opposizione in consiglio regionale. Dopo l’incontro tra il governatore Pigliaru e il ministro dell’Interno Alfano, il coordinatore regionale di FI Ugo Cappellacci critica la proposta di allentare il patto di stabilità per i Comuni disposti ad accogliere i profughi: «È tutt’altro che un beneficio, perché significa che il governo Renzi non intende stanziare neppure un euro e che i primi cittadini dovranno mettere mano alle casse, già semivuote, dei loro Comuni». (si. sa.)

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