La Nuova Sardegna

a monastir

Profughi nell’ex scuola di polizia

Profughi nell’ex scuola di polizia

L’ipotesi: chiuso Elmas, potrebbe diventare il nuovo centro regionale

18 giugno 2015
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SASSARI. Uno scambio di lettere, prima un semplice interessamento, poi il passaggio alla fase più operativa: il carteggio sembra dimostrare che il futuro dell’ex scuola penitenziaria di Monastir sia già scritto. Il prossimo utilizzo potrebbe essere, infatti, quello di centro d’accoglienza per migranti. Lo scambio di lettere, risalente al mese di maggio, avviene tra la prefettura e il ministero della Giustizia. Ed è successivo alla cessione dello stabile da parte del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) allo stesso ministero. Nell’ex scuola la formazione degli agenti di polizia è stata sospesa diverso tempo fa e i locali sono al momento inutilizzati. Ecco allora l’idea: trasformare l’ex scuola in una grande struttura per l’accoglienza dei migranti. Con la possibilità, considerato che quello di Elmas presto chiuderà perché versa in condizioni fatiscenti, che possa diventare il nuovo Cara, cioè il centro di accoglienza governativo regionale. Di sicuro, a leggere lo scambio di messaggi, la cessione comprende anche gli arredi, cioè i letti un tempo utilizzati dagli allievi della scuola di formazione.

La vicenda è stata sollevata dal deputato di Unidos Mauro Pili che qualche giorno fa aveva denunciato un presunto “piano segreto” tra Renzi e Alfano per portare nell’isola circa 2mila clandestini. E oggi critica apertamente il prefetto di Cagliari che avrebbe nascosto ai sindaci la sua decisione. Secondo il parlamentare, il carico di 2mila migranti sarebbe stato distribuito tra varie strutture carcerarie dismesse: gli ex penitenziari di Macomer e Iglesias, ma anche di Buoncammino a Cagliari e San Sebastiano a Sassari. In realtà, tra le varie strrutture, l’unica che potrebbe prestarsi ad accogliere i migranti è proprio l’ex scuola penitenziaria di Monastir. Perché ha precise caratteristiche e perché è entrata a fare parte del demanio nazionale in seguito alla cessione da parte del Dap. Dipartimento che, invece, gestisce ancora le carceri dismesse. Per le quali al momento l’ipotesi di trasformazione in centri per migranti viene esclusa.

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