La Nuova Sardegna

Piani antincendio anche in aree militari e pompieri esclusi

di Silvia Sanna

I poligoni si sono dotati di regole e mezzi per l’emergenza L’intesa tra la Regione e i vigili del fuoco è ancora lontana

18 giugno 2015
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SASSARI. Due novità, nella campagna antincendi che ha preso il via il 1 giugno. Della partita, per ora, non fanno parte i vigili del fuoco, che non hanno firmato la convenzione con la Regione. La seconda: per la prima volta anche le zone militari avranno un piano antincendi, vademecum da seguire e mezzi ideonei da utilizzare in presenza di roghi. Dopo lo spaventoso incendio di Capo Frasca, nel settembre di un anno fa, la Regione ha imposto la predisposizione di un piano pluriennale ai poligoni di Perdasdefogu, Capo Teulada e appunto Capo Frasca. Le esercitazioni, invece, nonostante il parere contrario della Regione, non si fermeranno durante i 5 mesi della campagna antincendi: solo in determinati periodi, considerati più a rischio,bombe e razzi dovranno stare in silenzio. L’ha deciso il Tar, che ha dato ragione alla Difesa e bocciato la Regione.

Uomini e mezzi. Gli uomini in campo sono quasi diecimila, gli elicotteri regionali 11. Ancora non è noto con certezza invece il numero dei Canadair: si saprà il 1 luglio quanti la Protezione civile deciderà di schierarne in Sardegna. L’anno scorso erano tre – due a Olbia e uno a Cagliari –, il numero dovrebbe essere confermato. Anche il costo della campagna antincendi non subirà variazioni rispetto al 2014: «La cifra preventivata oscilla tra i 50 e i 56 milio ni di euro – dice l’assessore all’Ambiente Donatella Spano – naturalmente i conti si faranno a fine stagione».

Aree militari. La ferita di Capo Frasca brucia ancora. Il rogo di settembre fece divampare una polemica ferocissima tra la Regione e il Ministero della Difesa. La Regione era salita subito in cattedra, imponendo lo stop delle esercitazioni nel periodo della campagna antincendi. Ma il Tar aveva bocciato l’iniziativa, stabilendo che la Regione non può arrogarsi competenze che appartengono allo Stato. Ecco la soluzione di compromesso: la giunta ha ottenuto che le aree militari si dotassero di specifici piani antincendio con l’obiettivo di proteggere il patrimonio boschivo dall’attacco devastante di bombe e missili. Le esercitazioni, invece, si interromperanno per brevi periodi: dal 1 luglio al 20 settembre a Capo Teulada, dal 1 luglio al 31 agosto a Capo Frasca.

Gli assenti. La polemica con i vigili del fuoco non è finita. L’assessore Spano è ottimista: «La convenzione sarà presto firmata, anche i vigili opereranno, come tutti gli altri, sul fronte del fuoco». Secca la replica di Nino Manca, segretario della Cisl: «Se non arriveranno uomini e mezzi noi non ci saremo. I 600mila euro stanziati dalla Regione sono briciole, noi chiediamo il potenziamento degli organici e l’apertura dei presidi temporanei. In assenza di tutto ciò, se i vertici decidessero di firmare comunque la convenzione, i vigili del fuoco andranno a protestare in piazza».

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