La Nuova Sardegna

Elezioni a Sestu, trionfo del centrodestra: Paola Secci nuovo sindaco

di Luciano Pirroni
Paola Secci, nuovo sindaco di Sestu
Paola Secci, nuovo sindaco di Sestu

La vincitrice sfiora il 60 per cento e accumula 18 punti di distacco su Anna Crisponi: «Abbiamo parlato con la gente che ha risposto in maniera positiva»

15 giugno 2015
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SESTU. Sestu sceglie di svoltare verso il centrodestra. Un cambiamento radicale dopo dieci lunghi anni di regno targato centrosinistra. A segnare la metamorfosi è Paola Secci, maglia rosa della coalizione formata da Riformatori Sardi e Forza Italia con l’appoggio esterno dei civici di Crescere insieme per Sestu, che raccoglie 4.144 preferenze pari al 59,11 per cento.

Un distacco incolmabile per la sfidante Anna Crisponi, assessore uscente alle politiche sociali – sotto le insegne di Pd, Sestu Domani, Polo civico per Sestu, Sel e Sinistra di Sardegna – che si inchioda a 2.866 consensi pari al 40,89 per cento. Prima spoglio a rilento, poi il rush finale.

Un dato elettorale che è diventato un’onda crescente per la nuova inquilina del municipio di via Scipione. Caroselli e festeggiamenti nel cuore della notte dalla sede di via Mongolfier, quartier generale dei Riformatori sardi.

Emozionata la Secci, che ha lo sguardo fisso sui monitor. Quasi incredula davanti ad uno scarto così largo. «Ci abbiamo creduto tantissimo e nell’ultimo periodo avevamo quasi la certezza del risultato».

«Il distacco netto? Inatteso. – racconta Secci – Abbiamo parlato con la gente e cercato di spiegare il senso profondo della nostra compagine, con l’obiettivo del cambiamento. E i sestesi ci hanno capito perché erano stanchi di una politica che non ha prodotto i risultati promessi».

Amarezza nella sede del Partito democratico. «Il responso delle urne è un verdetto da accettare: i miei migliori auguri alla neo sindaca Secci – evidenzia Crisponi – Cercheremo di fare un’opposizione costruttiva e intransigente».

Alla vigilia del ballottaggio, gli aspiranti alla poltrona più alta di via Scipione erano preoccupati per una possibile diserzione delle urne. E la fuga degli elettori è stata altissima. A votare si è recato appena il 42,63 per cento. Numeri che segnalano la disaffezione crescente dalla politica. Analisi che saranno comunque rimandate ai giorni dopo la lunga notte del centrodestra.

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