La Nuova Sardegna

Leopardo, la Lav chiede controlli sullo zoo

di Luciano Onnis

Diventa un caso nazionale la storia del felino fuggito e ripreso a Guspini, mobilitati gli animalisti

10 giugno 2015
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GUSPINI. La vicenda del leopardo fuggito (e poi ripreso) da un giardino zoologico privato diventa un caso nazionale. La Lav di Roma interviene per precisare che «il felino è detenuto in una struttura che al 2013 non risultava ancora aver fatto richiesta della licenza prevista dalla normativa».

Pertanto, sostiene la Lega antivivisezione per la difesa degli animali , «sono necessarie indagini per verificare le autorizzazioni della struttura e le condizioni degli animali selvatici pericolosi». La Lav chiede poi alle autorità competenti di aprire un’indagine circa le circostanze della fuga, avvenuta domenica scorsa, del leopardo dall’Odry Zoo. L’animale era stato catturato poche ore dopo la fuga e riportato nel “parco privato”. «Per detenere ed esporre al pubblico, anche se non pagante, decine di animali selvatici pericolosi – è detto in un comunicato della Lav nazionale - è infatti necessario ottenere una licenza di giardino zoologico».

«Questa vicenda deve essere lo stimolo per le autorità locali sarde per aprire una seria indagine sui centri che in Sardegna detengono animali selvatici pericolosi, spesso appartenenti a specie protette o in via di estinzione - sostengono ancora i dirigenti nazionali dell’associazione animalista. Il loro possesso è regolato dalla normativa internazionale Cites di derivazione europea». «Una serie di disposizioni purtroppo sistematicamente disattese in Italia – afferma ancora la Lav - Ci domandiamo perciò come vengano ancora consentite tanti e tali irregolarità».

La Lav sollecita infine il ministero dell’Ambiente a prendere in seria considerazione «il problema della sistematica violazione della norma comunitaria e nazionale sui giardini zoologici nel nostro Paese».

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