La Nuova Sardegna

CAGLIARI. È Papa Francesco lo sponsor d'eccezione della causa di canonizzazione del beato fra Nicola da Gesturi. Ieri, nella cattedrale cagliaritana, si è concluso il processo cognizionale diocesano sul presunto miracolo attribuito all'intercessione di frate Silenzio. L'arcivescovo Arrigo Miglio ha sigillato e consegnato al vice postulatore padre Ignazio Melis, dell'ordine dei frati cappuccini, due pesanti plichi contenenti copie dei verbali con le dichiarazioni giurate dei testimoni e dei medici che hanno assistito alla straordinaria guarigione di una ex caposala dell'ospedale civile di Cagliari guarita, al di là di ogni regola scientifica, da una grave malattia. Il materiale sarà recapitato nei prossimi giorni alla cancelleria della Congregazione per le Cause dei Santi, l'organismo vaticano incaricato di decidere sulle richieste di beatificazione e canonizzazione presentate dalle diocesi. Papa Francesco e fra Nicola si sono incrociati per caso il 22 settembre 2013, quando il Pontefice prima di recarsi in cattedrale è passato in viale fra Ignazio. Davanti al convento dei cappuccini una signora gli ha consegnato al volo una lettera con la storia della sua guarigione. Papa Bergoglio, convocata a Roma la donna, si è fatto raccontare in diretta l'inizio della malattia, i sintomi, le paure, la diagnosi dei medici, le preghiere a fra Nicola. La macchina diocesana si è messa subito in azione: l'8 dicembre 2013 i cappuccini chiedono all'arcivescovo la costituzione di una commissione sul miracolo. Nel gennaio 2014 si insedia il tribunale diocesano, presieduto da don Luca Venturelli. In pochi mesi vengono ascoltati 11 testimoni, compresa la presunta miracolata, acquisite le cartelle cliniche sul caso e sottoposte al parere dei periti medici. Perché sia miracolosa la guarigione dovrà essere giudicata dagli specialisti rapida, completa, duratura e inspiegabile secondo le attuali conoscenze della medicina ufficiale. Ora la parola passa a tre commissioni vaticane.