La Nuova Sardegna

Crs4, in un file i vincitori dei concorsi

di Mauro Lissia
Crs4, in un file i vincitori dei concorsi

La Procura di Cagliari ha acquisito gli atti delle selezioni e indaga per peculato e abuso d’ufficio. Il racconto del superteste

09 giugno 2015
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CAGLIARI. C’è un supertestimone che ha indovinato sistematicamente i nomi dei vincitori di tutte le selezioni interne al Crs4, il braccio operativo scientifico di Sardegna Ricerche, sotto inchiesta giudiziaria da marzo scorso dopo una serie di esposti presentati dall’avvocato Carlo Amat per conto di precari allontanati a fine contratto dal parco Polaris, la sede di Piscina Manna a Pula. La sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza si appresta a sentirlo, ma intanto gli investigatori hanno acquisito agli uffici della società controllata dalla Regione la prima parte del materiale e dei documenti richiesti dal pm Marco Cocco, titolare dell’indagine iscritta per adesso contro ignoti su ipotesi di peculato aggravato e abuso d’ufficio. Si tratta degli atti relativi alle prove di concorso interne, che a leggere gli esposti sarebbero state pilotate. In almeno un caso, riportato negli esposti, i nomi dei cinque vincitori sono stati annunciati con lettere indirizzate al presidente di Sardegna Ricerche Ketty Corona e alla direzione del Crs4, cinque ricercatori selezionati e poi assunti ancora prima che le prove selettive cominciassero. Non solo: negli esposti sui quali sta lavorando la Guardia di Finanza si parla di ricerche scientifiche costosissime richieste dal San Raffaele e condotte riservatamente con apparecchiature e mezzi del Crs4 da un ex ricercatore dell'istituto milanese. L’inchiesta va avanti nel più stretto riserbo, ma i dettagli trapelati confermano che il fascicolo nelle mani del magistrato si è arricchito in tre mesi di nuovi elementi che presto saranno l’oggetto di un rapporto investigativo. Non prima però che il teste Omega della Procura abbia fornito alla polizia giudiziaria quanto raccolto: esperto in informatica, il testimone ha messo insieme tutti i concorsi-selezione svolti all’interno del Crs4, ha indicato i nomi dei vincitori e li ha riportati in un file di cui è possibile riscontrare la data della creazione. A quanto sembra le previsioni dell’autore risultano tutte azzeccate. I nomi previsti sono quelli che il Crs4 ha selezionato e nel documento informativo appaiono almeno qualche giorno prima che la selezione si svolgesse. I casi sono due: o siamo di fronte all’opera di un’oracolo contemporaneo oppure chi ha elaborato il documento aveva a disposizione informazioni precise sulle scelte adottate dal Crs4, che sarebbero tutte indipendenti dall’esito delle selezioni.

A leggere gli esposti il personaggio-chiave della vicenda è Alessandro Bulfone, un ricercatore titolatissimo arrivato al parco Polaris per aprire la società Bioflag srl, di cui risultano soci Benedetta Campodoni, moglie del responsabile del Crs4 Gianluigi Zanetti, e Giorgio Casari. L'oggetto sociale di Bioflag è la ricerca e lo sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria. Bulfone - caposettore di biomedicina - è uno scienziato che proprio grazie alla sua fama viene nominato anche direttore scientifico di SharDna, la società di ricerche sul genoma fondata da Renato Soru e acquisita nel 2009 dal San Raffaele con un'operazione piuttosto discussa, che ha dato luogo a due inchieste giudiziarie. Nell'esposto dell'avvocato Amat vengono segnalati alcuni fatti da chiarire: il primo è che all'ingresso nel Crs4 Bulfone invita l'unica dipendente di Bioflag, Franca Scintu, a licenziarsi. Subito dopo la assume con un contratto a progetto nel laboratorio di genomica del Crs4 senza passare per una selezione pubblica. Niente di strano se non fosse che la Scintu, stando agli esposti, continua a lavorare per Bioflag malgrado sia una dipendente del Crs4. Il fatto è ancora più strano se si considera che il laboratorio della Bioflag risulta chiuso. Ed è qui che nascono i sospetti denunciati negli esposti: ancora a novembre del 2012 Bulfone sembra utilizzare la strumentazione del Crs4 per svolgere ricerche sul genoma per conto del San Raffaele, utilizzando risorse pubbliche a vantaggio di una società privata. Si tratta - secondo le denunce - di un'attività discreta, le stanze in cui sono custodite le attrezzature vengono chiuse a chiave, possono entrare solo gli stretti collaboratori di Bulfone. Chi chiede spiegazioni viene allontanato. Le ricerche riservate risultano da testimonianze citate negli esposti e da numerose bolle di trasporto recuperate al parco Polaris, riferite a materiale arrivato dal San Raffaele perché venisse trattato nella struttura pubblica sarda. Qualsiasi lavoro svolto dal Crs4 per società private e i relativi introiti dovrebbero comparire nel bilancio di Sardegna Ricerche, ma secondo l'avvocato Amat non se ne trova traccia.

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